Chiusura di oncologia, raccolta firme e appello ad Abbruzzese
25 Giugno 2010Una raccolta di firme per ripristinare il servizio di oncologia nell’ospedale di Cassino. Malati di tumore, bisognosi di chemiterapia o altre cure, fino al mese scorso, potevano usufruire di un efficace servizio ambulatoriale e di day hospital. Scelte aziendali, poi, hanno fatto in modo di sospendere quel servizio di cui ne usufruivano oltre 1500 cassinati accorpandolo al reparto oncologico dell’ospedale di Sora lasciando a Cassino solamente gli ambulatori in cui, due giorni a settimana, i medici visitano i pazienti. Chi necessita di chemioterapia è costretto, però a recarsi a Sora o in altri centri. Una soluzione che ha creato malumore dalla base, da chi, cioè, malato, usufruiva del servizio. A parte alcune alzate di scudi iniziali, amministratori comunali e politici regionali, hanno dimenticato la vicenda e ad alimentare la potesta sono rimasti in pochi tra questi Anita Nardone una delle promotrici della raccolta firme con cui si intende ripriostinare quantomeno il servizio di day hospital. “Un problema, quello di non avere a Cassino un servizio oncologico, la cui gravità può essere capita solo da un malato di tumore”, dichiara Nardone. “Abbiamo un ospedale molto grande, e per questo costato molti soldi; a cosa è servito costruirlo? A far ballare i topi? A Cassino ci sono migliaia di persone che necessitano di cure quotidiane e, a quanto pare, questo aspetto non interessa a nessuno. Per questo facciamo appello a Mario Abbruzzese, presidente del Consiglio Regionale del Lazio, perché, dall’alto della sua prestigiosa carica, possa ricordarsi di questo territorio e del problema di oncologia che sta passando inosservato. Inoltre, nei pèrossimio giorni, allestiremo un banchetto per la raccolta delle firme direttamente davanti l’ospedale”.
Ermanno Amedei
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