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Sportelli delle emergenze per malati e donne gravide, con “percorsi a ostacoli”

Altro che fila delle emergenze, quella all’interno dei laboratori di analisi dell’ospedale Renzetti di Lanciano, è una vera presa in giro. Si tratta di uno sportello riservato a malati oncologici, donne in gravidanza e bambini; categorie, quindi, a cui l’amministrazione sanitaria, evidentemente, intende agevolare riducendo la fatica delle lunghe attese in piedi. Ma la gestione di quella fila sembra andare in tutt’altro verso considerando come si forma: chi prima arriva, tra le emergenze, ha il diritto di usufruirne. Facciamo un esempio, una donna al terzo mese di gravidanza, se ha la forza di rimanere in piedi ad attendere il suo turno, passa allo sportello prima di una donna all’ottavo mese, e con una emergenza maggiore, che arriva un minuto dopo di lei. Così come un malato grave di tumore: deve attendere il suo turno aspettando chi, seppur arrivato prima, è meno malato di lui. Una gestione delle emergenze, quindi, affidata al caso. Per assurdo, la fila “normale” è gestita con il sistema del numeretto; chi arriva ne prende uno e dal display sa quante persona ha davanti e può andare a fare altre commissioni o sedersi ed aspettare il proprio turno. Nella fila delle emergenze, invece, dove ci sono malati o donne incinte, si è costretti a rimanere in piedi ed attendere il lento scorrere della fila ad iniziere dalle sette del mattino quando, ancora prima che gli sportelli aprano, all’ingresso si trovano persone che affollano la fila delle emergenze.
Ermanno Amedei

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