Avrebbe dovuto assumere altre otto donne e non avrebbe dovuto vendere le attrezzature per almeno 5 anni, per questo, una imprenditrice di Colfelice (Fr) è stata denunciata dai finanzieri di Ceprano per truffa ai danni dello stato. La donna, approfittando dei contributi per l’imprenditoria femminile concessi da Regione, Stato e Comuntà europea, aveva percepito 100 mila euro per realizzare un ristorante. Quei soldi sarebbero dovuti servire per comprare attrezzature che non sarebbero potute essere rivenduti per 5 anni e per assumere altre 8 donne. Le indagini svolte dalla guardia di finanza direttamente coordinate dal colonnello Giancostabile Salato, invece, hanno accertato che il ristorante sarebbe stato chiuso molto tempo prima dei 5 anni e che le attrezzature erano state vendute. Inoltre delle previste otto assunzioni non ne era stata fatta neanche una e che il personale era a nero. Nel corso delle indagini è stato appurato inoltre che la ditta “di fatto†era gestita dal coniuge della titolare, il quale, gravato da numerosi precedenti penali tra i quali emissione di assegni a vuoto, ricettazione, truffa e appropriazione indebita, era stato l’ideatore della truffa. Al termine dell’attività di controllo la titolare dell’attività commerciale è stata denunciata all’autorità giudiziaria per il reato di truffa ai danni dello stato ed è stata segnalata alla regione Lazio che procederà al recupero del contributo di 100 mila euro che era stato concesso.
Ermanno Amedei
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