Materiali inquinanti bruciati nel falò di San Giovanni
25 Giugno 2010L’associazione “Verde Liri – storia, arte, cultura”, che negli ultimi anni si è impegnata in una campagna per la difesa della qualità dell’aria e delle acque nel nostro comprensorio, pur apprezzando il perpetuarsi della tradizionale ricorrenza de falò (faone) di San Giovanni, vuole esprimere il proprio disappunto per lo sconsiderato impiego di materiali inquinanti usati per alimentare il fuoco.
“Molti cittadini – si legge in una nota stampa – da tempo vengono lamentandosi che, nel corso di tale manifestazione, vengono dati alle fiamme materiali di ogni genere (oltre al legno, si bruciano vecchi mobili verniciati, materiali plastici, sintetici di ogni genere, ecc.) che normalmente devono invece essere smaltiti nelle apposite isole ecologiche. Tali roghi danno luogo a emissione di pericolosi lapilli e fumi contenenti polveri sottili, diossina, formaldeide e altre sostanze tossiche pericolosamente prodotte nella combustione.
Pensiamo quanto sarebbe più contento il nostro Santo se invece di bruciare un cumulo di immondizie in onore della sua ricorrenza gli si facesse un fuoco tradizionale, proprio come facevano i ragazzi di una volta, composto per la maggior parte da rami, tronchi o alberi secchi raccolti lungo il fiume.
Quello che più di tutto ci meraviglia è l’incoscienza degli organizzatori i quali, presi dall’euforia dell’evento non pensano a come maltrattano l’ambiente, ma soprattutto la noncuranza delle nostre amministrazioni che premettono tutto questo”.
L’associazione Verde Liri – storia, arte, cultura auspica che per gli anni a venire, gli organizzatori dell’evento di così alta tradizione si attengano alle vere usanze e i nostri amministratori al loro dovere di controllo. Così da far felice anche S. Giovanni.