In data odierna, a seguito di articolate indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di S.M. Capua Vetere e condotte dalla Guardia di Finanza di Caserta, sono state eseguite misure cautelari emesse dal G.I.P. di questo Tribunale, che hanno consentito di disarticolare un sodalizio criminoso tra appartenenti alla Sezione della Polizia Municipale di Piedimonte Matese, titolare e dipendenti di società , convenzionata con il locale Comune di quella cittadina, per la gestione, in appalto, degli apparecchi per la rilevazione automatica della velocità e per le incombenze connesse.
Associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, abuso di ufficio, peculato, falso ideologico e materiale in atti pubblici commessi da pubblici ufficiali e/o incaricati di pubblico servizio: sono le fattispecie di reato contestate a 8 vigili del Comune di Piedimonte Matese e all’amministratore della suddetta società , in quanto ritenuti responsabili di aver manipolato, occultato ovvero distrutto verbali elevati per violazione dei limiti di velocità , procurando, nel contempo, un danno per le casse dell’Ente locale pari ad oltre 20.000 euro.
In particolare, sono stati eseguiti :
3 provvedimenti coercitivi, segnatamente:
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Gaetano ZULLO, nato a Piedimonte Matese il 19 aprile 1950, in servizio presso la Polizia Municipale di Piedimonte Matese;
un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari, nei confronti di Giuseppe ESPOSITO, nato a Napoli il 16 marzo 1948, già in servizio presso la Polizia Municipale di Piedimonte Matese e, in atto, presso il comune di Bellona (CE);
un divieto di dimora nel territorio della Regione Campania nei confronti di Elvio Luigi D’ARIA, nato a Letino (CE) il 9 luglio 1959, responsabile della società “ALL SERVICE S.r.l.â€, con sede in Caianello (CE);
6 provvedimenti interdittivi della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio di componente della Polizia Municipale di Piedimonte Matese per la durata di 2 mesi nei confronti di:
1. Giancarlo BORROZZINO, nato a Piedimonte Matese il 22 luglio 1956,
2. Alberto RACCIO, nato a Piedimonte Matese il 10 aprile 1966,
3. Marco BOVE, nato a Piedimonte Matese l’8 giugno 1961,
4. Giuseppe VISCIONE, nato a Piedimonte Matese il 7 novembre 1949,
5. Salvatore PANGALLI, nato a Montelapiano (CH) il 21 gennaio 1957,
6. Vincenzo Raffaele BOLETO, nato a Piedimonte Matese il 24 ottobre 1962.
L’articolata e complessa attività di indagine, in particolare, si è estrinsecata nell’effettuazione di sequestri, perquisizioni, acquisizione di oltre 5.000 verbali di contravvenzioni per violazioni al codice della strada, -relativamente al periodo 2005/2007-, accertamenti informatici e nell’espletamento di oltre 300 interrogatori di cittadini privati coinvolti nella vicenda, ed ha consentito di evidenziare un complesso ed esteso fenomeno criminale, che da anni veniva gestito da appartenenti alla Polizia Municipale di Piedimonte Matese.
In particolare i pubblici ufficiali coinvolti, costituendo una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero elevatissimo di reati contro la fede pubblica, la pubblica amministrazione ed il patrimonio, hanno, di fatto, per anni, strumentalizzato per interessi privati il servizio pubblico concernente la rilevazione delle violazioni del codice della strada per superamento dei limiti di velocità , attraverso la soppressione o la falsificazione degli originari verbali di contravvenzione con l’ausilio tecnico della ditta preposta alla gestione degli autovelox .
Inoltre, l’attività di indagine ha consentito di evidenziare che oltre 600 verbali di contravvenzione elevati per eccesso di velocità , sono stati arbitrariamente alterati o soppressi, e di porre in luce uno scenario criminale di “malaffare†ed abuso della funzione pubblica davvero inquietante, anche perché recepito nella comunità di Piedimonte Matese quale prassi ordinaria e consolidata negli anni, con il coinvolgimento di 215 indagati e l’accertamento di un danno alle casse comunali quantificato, allo stato, in oltre 20.000 euro, come si è già detto. Nell’accertamento di tante violazioni si deve segnalare l’esemplare professionalità dei finanzieri della Tenenza di Piedimonte Matese, per la mole di documentazione esaminata e per il numero di persone coinvolte negli illeciti.
Il comune di Piedimonte Matese all’epoca dei fatti aveva stipulato un contratto di appalto con la citata società “ALL SERVICE S.r.l.â€, la quale forniva il personale tecnico, l’attrezzatura idonea per la rilevazione delle infrazioni su strada e che si occupava dello sviluppo delle foto, della ricerca dei proprietari dei veicoli in contravvenzione, della fornitura degli stampati necessari per l’elevazione delle contestazioni nei termini di legge e della spedizione dei verbali elaborati e dell’eventuale formazione del ruolo.
La stessa azienda, per le attività relative alla ricerca dei proprietari ed alla redazione integrale del verbale si avvaleva, a sua volta, di una società romana, risultata estranea ai fatti in contestazione, incaricata di associare i suddetti dati a quelli identificativi del proprietario del veicolo contravventore e di rispedire, in doppia copia, alla medesima società casertana i verbali elaborati, al fine di consentire il definitivo “controllo di qualità †ed eliminare eventuali errori.
La fase successiva competeva nuovamente alla “ALL SERVICEâ€, che si occupava della notifica del verbale al contravventore e della consegna di una copia dello stesso al Comando di Polizia Municipale di Piedimonte Matese, con accluso il supporto magnetico masterizzato e la scheda contenente i dati del contravventore con allegata la relativa foto.
Nelle indagini è stato accertato che nell’ illecito sistema elaborato, i vari componenti della Polizia Municipale di Piedimonte Matese acquisivano preliminarmente dalla società “ALL SERVICEâ€, a mezzo di posta elettronica, le “prestampe†relative alle infrazioni rilevate, contenenti i dati identificativi dei trasgressori, allo scopo di procedere ad una individuazione preliminare , ed assolutamente arbitraria, dei nominativi da elidere dalla lista e ai quali o non veniva notificato il relativo verbale di contravvenzione ovvero gli veniva recapitato un nuovo verbale, modificato e quindi falsificato rispetto a quello originario .
L’effetto dell’illecito sistema clientelare descritto, attuato in concorso con numerosissimi cittadini privati, beneficiari degli episodi di truffa e di abuso di ufficio contestati, era quello non solo di consentire ai singoli di evitare il pagamento delle sanzioni o di pagarle con importi ridotti, ma anche di evitare l’applicazione delle sanzioni accessorie consistenti nella decurtazione dei punti dalla patente di guida.