Nella mattinata del 09 giugno 2010, a Colle San Magno (Fr), a conclusione di una complessa attività investigativa, i militari del N.O.R. – aliquota operativa della compagnia di Pontecorvo e quelli della stazione carabinieri di Roccasecca, hanno tratto in arresto M.M., classe 1980, di Colle San Magno, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’ufficio g.i.p. del tribunale di Cassino, per i reati continuati ed aggravati di “sequestro di personaâ€, “violenza sessualeâ€, “percosse†e “minacciaâ€.
Il provvedimento cautelare trae origine dalle risultanze investigative raccolte dai militari operanti che hanno consentito di accertare che l’arrestato, secondo un piano premeditato, l’08 aprile scorso, dopo aver incontrato una trentaduenne originaria di Roccasecca, con la quale aveva intrattenuto una relazione interrotta dalla donna per le gravissime condotte persecutorie subite, la obbligava, con minacce e percosse, a salire a bordo della sua autovettura, per condurla in Francia ove la teneva segregata, sotto la propria costante vigilanza. L’uomo, abilmente, costringeva la donna a contattare i propri familiari e a rassicurarli intrattenendo con questi conversazioni telefoniche estremamente evasive e controllate che destavano, però, la preoccupazione dei suoi cari insospettiti dall’atteggiamento innaturale della ragazza. Ed infatti, dopo qualche giorno, nei pochissimi momenti in cui la donna riusciva ad eludere la stretta sorveglianza dell’uomo, contattava nuovamente i propri familiari riferendo loro di trovarsi in Francia contro la propria volontà , di avere l’intenzione di fuggire ma di temere fortemente, nel caso in cui fosse fallito il tentativo di fuga, la certa reazione violenta dell’uomo. Nei giorni del rapimento, la donna era costretta, inoltre, a subire reiterate violenze sessuali presso abitazioni occasionali, alberghi o strade isolate. La vittima, solo il 30 aprile 2010, ormai esausta, approfittando di uno stratagemma e dell’aiuto di una donna conosciuta occasionalmente in Francia, aiutata dai contatti telefonici intercorsi con il comandante della stazione carabinieri di Roccasecca, riusciva a fuggire a bordo di un taxi fino a Torino, ove, riabbracciando i familiari, aveva termine l’ incubo.