I docenti della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cassino proclamano lo stato di agitazione permanente per protestare contro i tagli previsti dalla legge Finanziaria. A partire dal 15 giugno saranno sospese a tempo indeterminato tutte le attività didattiche: esami, tesi di laurea, lezioni, esami di stato (fatta esclusione delle prove le cui date sono fissate dal Ministero). La protesta nasce a seguito dei provvedimenti presi dal Governo che penalizzano fortemente i docenti universitari. Pur riconoscendo al Governo stesso la volontà di riformare il sistema universitario, introducendo elementi ampiamente condivisibili tesi a valutare l’operato dei professori universitari per premiare i meritevoli e penalizzare chi non fa il proprio dovere, alla prova dei fatti si introducono tagli che colpiscono indiscriminatamente tutti i docenti. La finanziaria prevede, infatti, un taglio complessivo della retribuzione dei docenti stimato dallo stesso Governo in 300 Milioni di euro per il triennio 2011-2013. Tale riduzione è strutturale e produrrà effetti crescenti nel tempo. Ad esempio il Governo stima che nel triennio 2014-2016 la riduzione complessiva sarà di 543 Milioni di Euro. Pur non volendosi sottrarre ai necessari sacrifici imposti a tutti i cittadini dalla difficile situazione economica del Paese, si rimarca l’abnorme penalizzazione richiesta ai circa 60.000 docenti universitari italiani ai quali viene imposto un sacrificio assolutamente non in linea con le proprie capacità reddituali. La situazione è resa ancora più delicata dalla circostanza che i sacrifici previsti dalla finanziaria, essendo perpetui, ricadranno in misura maggiore sulle spalle dei docenti più giovani e con retribuzioni minori. A puro titolo di esempio, un Ricercatore di 30 anni neoassunto, dopo 5 anni di precariato e con una retribuzione netta mensile di 1300 €, subirà una perdita retributiva netta di circa 11.000€ nel triennio 2011-2013 e di circa 125.000€ nell’intera sua vita lavorativa. Un Professore Associato di 43 anni, con una anzianità ricostruita di 7 anni nel ruolo, avrà una perdita retributiva netta di circa 9.000 € nel triennio 2011-2013 e di circa 145.000€ nell’intera sua vita lavorativa. Un Professore Ordinario di 67 anni, con una anzianità ricostruita di 34 anni nel ruolo, avrà una perdita retributiva netta di circa 10.000€ nel triennio 2011-2013, coincidente con quella della sua vita lavorativa. Le iniquità della manovra sarebbero, poi, ancora più evidenti se si considerassero anche le riduzioni che si avranno sulle pensioni e sul TFR, soprattutto dei più giovani. Anche i precari dell’UniversitÃ
vedono frustrate le loro legittime aspirazioni dal provvedimento della finanziaria che obbliga gli Atenei a cancellare il 50% dei contratti in essere. In sintesi, si continua a penalizzare l’Università nonostante i continui e superficiali proclami di tenore opposto. I tagli decisi dalla Finanziaria impattano drammaticamente sulle retribuzioni dei docenti, già inferiori a quelle degli altri paesi avanzati, con un particolare aggravio sugli stipendi dei più giovani. I docenti della Facoltà di Ingegneria dell’Ateneo cassinate si augurano che, in tempi rapidissimi, possano aggiungersi alla loro protesta i docenti delle altre Facoltà dell’Ateneo e degli altri Atenei italiani, in modo da potere chiedere con forza al Governo di apportare le opportune modifiche al DDL recante “misure urgenti di stabilizzazione finanziaria e competitività economica†in sede di sua conversione in legge.