Appelli per salvare Sakineh, gli iraniani definisco la Bruni una prostituta
31 Agosto 2010Sakineh la madre 43enne iraniana accusata di aver avuto una relazione extra coniugale nel 2006 e, per questo, condannata a morte tramite lapidazione, ha scosso le coscienze e creato movimenti per tentare di salvarle la vita. Tra questi anche la moglie del premier francese Carla Bruni i cui appelli perl la salvezza della donna iraniana gli sono costati attacchi violentissimi dalla stampa di regime iraniana che è arrivata a definirla una prostituta. Anche il consigliere regionale del Lazio Anna Maria Tedeschi in una nota stampa ha espresso il suo appello per la salvezza della condannata a morte: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra. La frase che ci riportano i Vangeli forse riassume più di ogni altra analisi giuridica, sociologica e pseudo-religiosa, la situazione di Sakined, la donna iraniana condannata alla lapidazione. La condizione di subordinazione e di disuguaglianza in cui vivono le donne iraniane è stata già l’oggetto di una risoluzione del Parlamento Europeo a testimonianza di un’attenzione particolare verso la condizione femminile nel mondo islamico. Ma nel mondo occidentale e non da ultimo in Italia, sono ancora tante le azioni politiche e sociali da intraprendere per proseguire verso la strada delle pari opportunità reali. Oggi però l’urgenza è quella di salvare la vita di Sakined e di tante altre donne le cui storie non sempre vengono alla ribalta e quindi non avendo una cassa di risonanza internazionale, finiscono la loro esistenza trucidate in modo assurdo ed inumano nel più completo abbandono e silenzio. Invito tutti – conclude Tedeschi – ed in particolare le donne, ad aderire alla petizione internazionale contro la lapidazione di Sakineh. Se non dovessimo farcela a salvare la vita di Sakineh, insieme a lei morirà anche una parte della nostra umanità “.
Ai potenti uomini di potere iraniano che vorrei indirizzare queste righe, anche se non le leggeranno mai:
uomini di potere iraniano dovete una volta per sempre farla finita ad ammazzare, torturare gente, impiccare esseri
umani in nome di Dio, la pena di morte è un crimine sempre, tutti i paesi che giustiziano un fratello per aver commesso un crimine offendono Dio inclusa la ” democratica e civile”America di Obama, voi però andate oltre e ammazzate e giustiziate
un fratello in nome di Dio, e questo fratelli musulmani è abominevole è inacettabile.
Toglietevi quella maschera di odio e violenza ed imparate a leggere
il Corano, il Corano unico testo sacro per voi islamici scritto da Dio non parla mai di lapidazione.Io vivo in quella parte del mondo piena di contraddizioni, di difficoltà , forse insesibile ed egoista, ma LIBERA,
dove si può parlare e manifestare, forse ci sarà corruzione, forse ci sarà peccato, ma la libertà non ha prezzo.
Le DONNE nel vostro paese, potrebbero essere la vostra riscossa, la vostra vittoria, invece subiscono
ogni giorno violenze ed umiliziani, al televisori le si vedono nelle vostre piazze camminare velocemente a testa bassa
con il volto coperto e completamente avvolte da mantelli neri, sembrano quasi avere paura di essere riconosciute,
ma questa è vita? E’ bello guardare un tramonto, un fiore, il sole sorgere, perchè la DONNA no?Sono anche loro dono di Dio,
dello stesso Dio che voi invocate e pregate. O forse per voi la DONNA è solo un oggetto di vostra proprietà , da usare e buttare
via quando non è più di vostro gradimento, quando ormai vi ha stancato, questo vostro agire non è disprezzo solo per il mondo
femminile ma è principalmente disprezzo e offesa al vostro Dio,davanti al quale vi battete il petto ad ogni sorgere del sole.
Devono essere le coscienze, a non far commettere peccati, non le vostre intimidazioni e violenze, neanche
per le bestie è concepibile tale efferata violenza.
Vorrei tanto maledire voi e le vostre generazioni per tutto il male che procurate, ma non posso e sapete perchè,?perchè i
vostri figli sono anche i figli di quelle DONNE umiliate e picchiate, e loro sanno sicuramente amare molto più di voi perchè
sono DONNE e madri. Nel Cristianesimo uno tra i più belli messaggi di Gesù in Croce è stato quello che rivolgendosi alla Madre nell’affidargli san Giovanni ,la chiama:” DONNA ecco tuo figlio” e non “Madre ecco tuo figlio” .