Birra da esportazione, scoperta maxi evasione fiscale da 13 milioni
29 Agosto 2010Prosegue l’impegno della Guardia di Finanza di Caserta a contrasto delle frodi nel settore dell’Imposta sul Valore Aggiunto (IVA). In tale contesto, Gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della guardia di finanza di Caserta hanno scoperto una sofisticata evasione fiscale da parte di soggetti ed aziende operanti nel settore dell’import-export di bevande, in particolare birra, mediante l’emissione di Fatture per operazioni inesistenti (FOI) e l’utilizzo di false lettere d’intento, accertando un danno all’erario per oltre 13 milioni di euro.
L’attività investigativa è stata avviata in occasione di un sequestro preventivo di bevande nei confronti di una società di Sparanise (Ce), operante nel settore della vendita all’ingrosso di bibite anche alcoliche, a seguito della riscontrata discordanza tra il luogo di consegna e la ditta destinataria indicata sui documenti di trasporto, esibiti dal vettore incaricato della spedizione.
Le successive ed approfondite indagini hanno consentito ai finanzieri di accertare l’esistenza di un sodalizio criminale, creato ad arte dall’amministratore della predetta società , il quale avvalendosi della collaborazione e consulenza di un noto commercialista della provincia di Caserta, ha costituito quattro ditte individuali, intestate a soggetti originari della provincia di Napoli nullatenenti, cosiddette “teste di legnoâ€, tutte aventi sede legale ed amministrativa presso lo studio del prefato professionista, al fine di perpetrare una truffa ai danni dell’Erario.
Il disegno criminoso è stato attuato mediante l’utilizzo e l’emissione di FOI e il rilascio di false dichiarazioni d’intento, da parte delle quattro fittizie imprese commerciali, consentendo in tal modo, alla citata società di Sparanise, di crearsi un credito di imposta inesistente, nonché un “plafond†necessario per acquistare merce in esenzione d’I.V.A. indebitamente.
In particolare, grazie al sistema di frode attuato, era in grado di immettere sul mercato bevande a prezzi concorrenziali, evadendo il pagamento dell’I.V.A., pari al 20% del costo del prodotto, il tutto a discapito delle casse dell’Erario, nonché in spregio delle regole che vigilano sul rispetto del principio di concorrenzialità e del corretto andamento del mercato.
Nell’occasione, le Fiamme Gialle di Caserta hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria di Santa Maria Capua Vetere nove persone per associazione a delinquere, truffa ai danni dello Stato e reati finanziari.