Era il 31 marzo 2009 quando la Commissione Grandi Rischi della Protezione Civile si pronunciò in merito al fatto che non si sarebbe verificato alcun terremoto. Ma, oltre all’errata profezia, è un vero e proprio terremoto anche quello che ora si sta abbattendo proprio sulla Commisisone, dal momento che le famiglie delle vittime hanno avanzato una richiesta di risarcimento pari a 22,5 milioni di euro, presentata dagli avvocati Maria Teresa di Rocco e Silvia Catalucci al Tribunale Civile di L’Aquila.
A muovere l’azione legale, circa trenta famiglie che nel terremoto aquilano hanno subito perdite di congiunti e che non riescono a dimenticare le rassicuranti dichiarazioni rilasciate proprio da alcuni rappresentanti della Commissione durante il periodo in cui L’Aquila era già attanagliata dall’inquietante sciame sismico.
Il 10 dicembre si terrà l’udienza preliminare a carico di sette componenti della Commissione Grandi Rischi per omicidio colposo. L’accusa riguarda le informazioni che questi esponenti – Franco Barberi, Bernardo De Bernardinis, Enzo Boschi, Giulio Selvaggi, Gian Michele Calvi, Claudio Eva e Mauro Dolce – avrebbero fornito in merito all’attività sismica che stava interessando la città , formulando pareri incompleti, imprecisi e contraddittori.
di Palma L.