Si chiamava Don Francesco Cassol, aveva 55 anni ed era il parroco della chiesa di San Martino di Longarone, in fraz. Fortogna (Belluno) l’uomo ucciso attorno alla mezzanotte di ieri nelle campagne della Murgia, in Puglia.
Già in altre occasioni, Don Francesco era stato accompagnatore di gruppi di preghiera laici, come quello che stava accompagnando e con cui si sarebbe intrattenuto fino al prossimo 26; inoltre, da circa 10 anni era stato nominato parroco, dopo aver collaborato strettamente con il Vescovo di Belluno in un progetto finalizzato al rinnovo del rapporto tra la chiesa e la comunità .
I parrocchiani lo descrivono come una persona entusiasta, aperta, socievole e molto impegnata; infatti, contestualmente al ritiro c.d. GOUM in Puglia, avrebbe dovuto anche guidarne anche un altro itinerante lungo le Dolomiti, per il quale, vista la sua adesione al ritiro pugliese, si era dovuto provvedere a cercare un sostituto.
A mezzanotte di ieri, Don Francesco dormiva nel suo sacco a pelo, in un campo nelle campagne di Altamura (Bari), quando una persona gli si è avvicinata e lo ha attinto con un solo colpo di arma da fuoco, che ha perforato il sacco e lo ha raggiunto all’addome, prima di dileguarsi a bordo di un’autovettura.
A rinvenire il cadavere sono stati alcuni ragazzi del gruppo di preghiera, alle 6 di questa mattina; sentiti dagli inquirenti, alcuni di questi hanno dichiarato di aver avvertito un rumore attorno alla mezzanotte e di aver visto una persona allontanarsi frettolosamente a bordo di un’automobile, ma nessuno di loro avrebbe immaginato quanto accaduto, ricollegando il tutto solo in concomitanza del rinvenimento del corpo esanime di Don Francesco.
Sulla misteriosa vicenda, per la quale al momento si sta lavorando a trecentosessanta gradi, indagano carabinieri e polizia, coordinati dal pm Manfredi Dini Ciacci della Procura della Repubblica di Bari. Sul cadavere, è stata disposta l’autopsia, che dovrebbe avere luogo domani dal medico legale dell’Università di Bari, Gianfranco Divella
di Palma L.