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Rissa tra medici in sala parto, madre e bambino in gravi condizioni

Mentre la donna era in travaglio, due medici, invece di assisterla, si sono pestati. Ad avere la peggio è stata la neomamma e il nascituro che, ieri, sono finiti entrambi in prognosi riservata. Una situazione grottesca, che arriva dalla Sicilia e da una struttura sanitaria che dovrebbe rappresentare l’eccellenza della Regione: il Policlinico di Messina. Secondo una prima ricostruzione, pare che i due medici, già con un difficile rapporto personale alle spalle, avrebbero iniziato a discutere sulla necessità di intervenire sulla donna con un taglio cesareo. Il marito della gestante ha raccontato che la moglie è entrata in sala parto alle 7.40 di ieri, e tra il ginecologo e un altro medico, sarebbe nato un litigio, prima sull’opportunità di effettuare il cesareo, poi su chi sarebbe dovuto intervenire. A quel punto, nella sala parto, mentre la donna urlava per il dolore, i due hanno iniziato a picchiarsi e a sfasciare tutto fino all’intervento del primario del reparto e dei carabinieri che hanno allontanato i due… “professionisti”. Con un’ora e mezza di reparto, poi, il bambino è nato ma con gravi problemi cerebrali. I medici, quelli veri, hanno dovuto recuperarlo anche da due arresti cardiaci. Gravissime le condizioni della donna, una 30enne al suo primo parto, che ha avuto prima una emorragia e poi le hanno dovuto asportare l’utero. Il primario del reparto ha sostenuto che il difficile quadro clinico di moglie e figlio, non sono da attribuire alla rissa nella sala parto ma ha, però, sospeso i due medici. Aperte varie inchieste: una interna all’ospedale, un’altra dalla procura della Repubblica di Messina. Inevitabile l’intervento anche del ministro della salute Ferruccio Fazio che ha etichettato “intollerabile” l’accaduto e ha mandato a Messina gli ispettori. Così come i carabinieri del Nas indagheranno sull’accaduto e sul funzionamento dell’intero ospedale. Migliorano le condizioni della donna che restano comunque gravi, mentre per il piccolo, superato il problema cardiologico, bisognerà aspettare la crescita per capire l’entità del danno. Una vicenda assurda per un parto assolutamente normale e che, se fosse avvenuto anche solamente a casa della donna, sarebbe andato certamente meglio.
Erm. Amedei

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