Berlusconi – Fini, vicini allo scontro finale
25 Settembre 2010E’ facile pensare che, dopo le accuse di questi giorni sulla fabbrica dei dossier per colpire Fini, dopo che dalla repubblica caraibica sono arrivate le dovute rassicurazioni sulla veridicità del documento tanto discusso che dimostra la vicinanza della società off-shore (quella che ha amministrato “allegramente†la casa di Montecitorio) al cognato del presidente della Camera, ebbene è facile pensare che nel Governo ci sia qualcuno che sia in attesa di scuse. Le teste della vicenda, però, Berlusconi e Fini, in questi giorni, hanno limitato al minimo le uscite mandando avanti i propri scudieri. Bocchino, il capofila dei finiani, continua a sostenere la tesi del complotto di palazzo; dall’altra parte smentite e accuse di incendiare un clima già incandescente. Uno scontro di un livello tale che tra cariche dello Stato, non si erano mai vissute. Cosa succederà allora domani al termine del messaggio che Gianfranco Fini affiderà alla rete? L’ex presidente di An ha annunciato di voler raccontare la sua versione dei fatti sulla casa di Montecarlo. Quella spiegazione conterrà accuse dirette al premier o punterà a rasserenare i toni? L’impressione è che la posizione di Fini, domani, influenzerà non poco il prossimo futuro della politica italiana. Berlusconi, lo ascolterà certamente con carta e penna per prendere appunti su cosa dovrà dire poi, il 29 settembre, quando parlerà alla Camera. In quella data già si conosceranno le scelte dei finiani, se rientreranno nei ranghi, oppure se seguiranno la strada dell’ostruzionismo al Governo. In un caso o nell’altro, forse, il ricorso alle urne, magari con una legge elettorale migliore, sarebbe auspicabile. In questo marasma, infatti, di pasticci ne sono già stati commessi abbastanza; la vicenda di Cosentino e del diniego che il Parlamento ha dato per indagare su sue possibili collusioni con la Camorra, la dice lunga.
Ermanno Amedei