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Governo-Coisp, è polemica

“Come è possibile che ogni qualvolta il ministro dell’Interno apre bocca ci insulta pesantemente? Ma come ci riesce? E’ veramente un recordman! Comprendiamo che il giorno in cui hanno tenuto la lezione di gestione del Comparto sicurezza lui era assente giustificato, proprio come quando c’era lezione di oratoria… ma adesso qualcuno potrebbe spiegargli che quando vuole incautamente dire qualcosa che porti un vantaggio a lui ed al gruppo di Governo che rappresenta dovrebbe evitare, con quella stessa frase, di produrre una devastazione rispetto ad altre dieci questioni connesse, no?”. Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta le dichiarazioni di Roberto Maroni riportate dalle agenzie di stampa a seguito di un’intervista nel corso della quale il ministro ha detto che i “successi” conseguiti dal Governo sul piano della lotta alla mafia o dell’immigrazione clandestina “sono frutto di una maggioranza compatta. Una maggioranza diversa porterebbe agli stessi risultati? Io non lo so”. “Allora ricapitoliamo. Tanto per cominciare – afferma Maccari – il ministro è ricascato nel solito tragico errore di attribuire a sé ed ai politici alleati meriti che non gli competono affatto, negando l’onore per i risultati conseguiti in tema di legalità e sicurezza agli unici veri artefici, che sono Forze dell’ordine e Magistratura. Ma, soprattutto, quando Maroni pensa di convincere gli italiani che i “successi” sono arrivati perché in Italia governano loro che sono stati tanto bravi e determinati, che accidenti vuole dire, che con una maggioranza diversa i colleghi sarebbero rimasti in ufficio a giocare a carte? Ma i Poliziotti cosa sono per Maroni, idioti senza cervello? Burattini che aspettano di sentirsi dire cosa fare e come fare il proprio lavoro da lui o da altri
politici litigiosi strizzati in completo e cravatta che passano le giornate a pontificare?”. “Per inciso – incalza il leader del Coisp -, tutti devono sapere che nella lotta alla criminalità si riescono a tagliare traguardi importanti solo dopo anni di indagini, di lavoro, di sacrifici iniziati chissà quanto tempo prima (e chissà sotto quale Governo!), e certamente in Italia i colleghi che hanno reso il Paese orgoglioso di loro lo hanno fatto dovendo oltre tutto scontrarsi con manchevolezze, e difficoltà ed ostacoli concreti e reali che la politica non contribuisce molto a rimuovere”.
“Questa verità – prosegue Maccari – sarebbe evidente a tutti solo se uomini e donne in divisa si limitassero a produrre non oltre ciò per cui sono retribuiti, lavorando unicamente con i mezzi che gli vengono messi a disposizione, portando a termine meri compitini senza gettare giornalmente il cuore oltre l’ostacolo. Allora sì che certi risultati non giungerebbero; allora sì che, invece di parlare sempre a sproposito, forse ci si renderebbe davvero conto di chi è giusto ringraziare, oggi, nella dura e reale lotta per la legalità. Purtroppo, invece – conclude il Segretario del Coisp -, allo stato mancano i presupposti perché cambi la ‘verità’ abilmente confezionata come uno spot pubblicitario di successo. Chi ha votato la propria vita al servizio degli altri continua a tener fede ai propri doveri; ai nostri ‘politicanti’ continua ad interessare solo di avere quei ‘successi’ da poter sbandierare come fossero meriti propri, e finchè avranno quelli per noi non cambierà niente”.

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