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La Francia vieta il burqa, politici e islamici moderati: “Lo si faccia anche in Italia”

La stretta che la Francia ha fatto sul burqa, il velo che la religione islamica impone sul volto delle donne, ha trovato consensi tra molti politici italiani di diversi schieramenti. Il divieto di utilizzo nei luoghi pubblici a cui probabilmente, si deve l’allarme bomba che ieri ha costretto le autorità parigine a chiudere la Torre Eiffel, è stato commentato favorevolmente da leghista Davide Boni che definisce l’iniziativa transalpina un calcio all’estremismo islamico che mina la libertà dell’essere umano. “E’ necessario – ha detto il leghista – che anche in Italia si prendano provvedimenti che impediscano di identificare i cittadini nei luoghi pubblici”.
Gli fa eco il presidente dei senatori del Pdl Gasparri che ricorda come in Italia vi sia già una legge per l’ordine pubblico che vieta di andare in giro mascherati ed auspica che anche in Italia si possa procedere in tempi brevi per adottare iniziative come quelle votate dal Senato francese. Scelte simili, sostiene Gasparri, aiutano l’integrazione tra i popoli. Anche il parlamentare di Futuro e Libertà Souad Sbai sostiene che l’iniziativa francese debba essere adottata anche in Italia. Una scelta che , a detta della parlamentare finiana di origine marocchina servirebbe a compiere un nuovo passo nella direzione della tutela dei diritti di tutte quelle donne sottomesse e segregate, imprigionate dietro un velo troppo spesso imposto.
Dello stesso avviso il presidente dei Musulmani Moderati in Italia, Gamal Bouchaib, che si dice soddisfatto della legge Francese perche, si metterà così fine alle sofferenze di tante donne costrette, dice lui, “ad indossare celle portatili”. Anche gli islamici moderati chiedono quindi che anche in Italia venga approvata la legge per vietare il velo.
Ermanno Amedei

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