L’Italia e il mondo intero si sono mobilitati per fermare la lapidazione, in Iran, di Sakineh Mohammadi Ashtiani, condannata a morte per un supposto adulterio.  Significative  iniziative in tutto l’Occidente, dagli Stati Uniti all’Europa fino ai luoghi simbolo di Roma.  Da ieri il ministero delle Pari Opportunità ha esposto sulla facciata del palazzo di largo Chigi una gigantografia di Sakineh. L’iniziativa è stata promossa congiuntamente dal ministro degli Esteri, Franco Frattini, e da Mara Carfagna, ministro delle pari opportunità . L’azione dei ministri non ha precedenti e ha come intento quello di mobilitare le coscienze e contribuire a salvare la donna da una sentenza brutale ed inaccettabile. La condanna, oltre ad essere giudicata sproporzionata da gran parte dell’opinione pubblica, sarà eseguita tramite la lapidazione, un metodo orribile e disumano che viola i diritti umani fondamentali. Anche il sito internet della Regione Lazio esprime solidarietà con la donna iraniana: la pagine web riporta la foto della 43enne condannata alla lapidazione con l’accusa di adulterio e complicità nell’omicidio del marito. Ma non basta, anche il web si mobilita, crescono le ‘pagine speciali’ in favore della donna iraniana sui principali social network, in particolare face book.  Roma sarà teatro anche di altre iniziative tra cui la manifestazione organizzata oggi, 2 settembre, dai Verdi alle 16.30 davanti all’ambasciata iraniana nella Capitale in via Nomentana 363, mentre l’amministrazione Comunale e Provinciale hanno appeso altre gigantografie di Sakineh sulle facciate del Campidoglio e di Palazzo Valentini.