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Otto milioni di studenti tornano sui banchi di scuola, fra le proteste degli insegnanti per i tagli alla scuola pubblica

Si riparte, riaprono le scuole, tutti o quasi sui banchi di scuola. Sono, infatti, quasi otto milioni gli studenti italiani che oggi riprendono a frequentare le scuole. Gli alunni tornano in classe fra le proteste degli insegnanti e dei precari che segnano la partenza della riforma Gelmini, la più radicale da quella attuata da Giovanni Gentile, che ha provocato durissime proteste da parte dei docenti per i tagli varati. La campanella suona oggi per gli iscritti di Bolzano, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. “Una giornata storica”, l’ha definita ieri il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Entro una settimana, quindi, saranno di nuovo attive le 42mila sedi scolastiche che fanno capo (anche come succursali) ad oltre diecimila istituti: gli studenti saranno collocati in oltre 370mila sezioni e classi. Le ultime aule ad aprire i battenti di Puglia, Abruzzo e Liguria. La riforma prevede uno sfoltimento degli indirizzi di studio: i licei diventeranno 6 (dagli attuali 450 indirizzi tra sperimentazioni e progetti assistiti), gli istituti tecnici da 10 con 39 indirizzi scenderanno a 2 con 11 indirizzi, i professionali da 5 corsi e 27 indirizzi saranno snelliti a 2 corsi e 6 indirizzi. Oltre ai nuovi corsi sono stati varati anche profondi tagli che hanno sollevato le ire degli insegnanti facendo partire nelle settimane scorse un’ondata di proteste e di scioperi. Anche dopo la seconda delle tre tranche annuali di tagli, avviate lo scorso anno e che nel 2011 porteranno alla cancellazione di 75mila posti, il corpo insegnante rimane corposo: 729 mila docenti, di cui 93mila (caratteristica tutta italiana) a sostegno degli studenti disabili. A cui si aggiungono oltre 100mila insegnanti non di ruolo, annuali o nominati fino al termine delle attività didattiche.

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