Nel dibattito che si sta consumando in questi mesi sulla ridesignazione del Piano Sanitario Regionale, interviene Giuseppe Sebastianelli ex consigliere comunale di Cassino e lancia la sua ricetta per mettere d’accordo le esigenze della Pisana e le necessità dei cittadini: “Si tratta di riaprire il dibattito, perché dedicare tempo al dialogo oggi è utile a trovare una proposta condivisibile e a evitare ulteriori proteste.
Bisogna partire dalla considerazione che l’ultima campagna elettorale è stata caratterizzata da tante anomalie come la mancata partecipazione della lista del PdL a Roma che ha prodotto una notevole affluenza alle urne da parte dei cittadini delle quattro province – ha dichiarato Sebastianelli – che di fatto hanno consentito la vittoria della presidente Polverini, la quale, nominando la giunta regionale, ha colmato il vuoto di eletti nella capitale togliendo nomi alle province, anche se la Ciociaria ha avuto un ampio riconoscimento con la nomina dell’onorevole Mario Abbruzzese a presidente del consiglio regionale. Ora, i cittadini della provincia di Frosinone e in particolare i cassinati si aspettano delle risposte soprattutto nel campo della sanità “.
“A mio parere – ha precisato Giuseppe Sebastianelli – sulla ridefinizione della sanità locale è mancata la condivisione con la popolazione e con i sindaci del territorio delle scelte finora prospettate – si rivolge alla stessa Polverini che ha anche la delega alla sanità , al presidente Abbruzzese e ai parlamentari che ci rappresentano – in quanto gli elettori sapevano che votando il centrodestra la spesa per la sanità sarebbe stata ridimensionata, ma nello stesso tempo si aspettavano che si sarebbero creati dei servizi di eccellenza”. In merito all’ospedale di Pontecorvo Sebastianelli chiarisce: “Non si può negare il valore storico dell’ospedale Del Prete, l’unico che all’indomani della seconda guerra mondiale ha potuto accogliere i feriti di tutto il comprensorio, dal momento che l’ospedale civile di Cassino era impraticabile, per cui è comprensibile che i pontecorvesi e non solo cerchino di difenderlo a tutti i costi, così come è comprensibile che l’amministrazione comunale e quella provinciale si siano schierate al fianco della cittadina cassinate. E sul fatto che la struttura ospedaliera di Pontecorvo vada salvata dai tagli previsti dal Piano Sanitario Regionale esprimo anche il mio convincimento – ha asserito – ma credo in una necessaria rivisitazione della spesa e nella riorganizzazione dei servizi, da intendere non solo relativamente ai cittadini di Pontecorvo e viciniori ma a tutta l’area del cassinate, per evitare la compresenza di due ospedali simili, a favore di una diversificazione intesa come specializzazione e qualità delle prestazioni. Si otterranno così almeno due obiettivi: da una parte i cittadini non dovranno necessariamente ricorrere alle strutture della capitale e potranno curarsi tra Pontecorvo e Cassino; dall’altra parte, la razionalizzazione della spesa, riconvertendo e riqualificando il personale presente nelle due strutture”.
Quanto al Santa Scolastica, Sebastianelli sintetizza così il suo pensiero: “la Regione ha finalmente dotato Cassino e l’hinterland di una struttura nuova, e recentemente vi ha anche aggiunto anche una viabilità adeguata, ma permangono delle carenze a livello dei servizi: mi riferisco alla neurologia, alla neurochirurgia e alla cardiochirurgia, che devono invece essere presenti insieme a tutti quei servizi necessari a rendere il S. Scolastica capace di far fronte alle emergenze. Per poter garantire tali servizi – e qui Sebastianelli individua una soluzione possibile alla migrazione passiva – sono necessarie le risorse umane. In questo modo, Cassino diventerebbe polo di riferimento per le regioni limitrofe che già si rivolgono alla nostra città per molti aspetti del vivere quotidiano”.