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Vendeva armi alla festa patronale, sequestrati 870 coltelli

In barba alle più elementari regole sancite dal codice penale e dalle leggi speciali, vendeva tranquillamente armi in forma ambulante. E’ G.R. di Terni che è stato fermato dalle fiamme gialle del Nucleo Mobile della Compagnia di Frosinone mentre aveva allestito uno stand all’interno del quale aveva esposto per la vendita, peraltro senza nessuna protezione e, quindi, alla mercede di qualsiasi ladruncolo, numerosi pugnali, coltelli, stiletti e spade, tutte armi con lame di notevole dimensioni, la cui natura è quella di offendere la persona.
La brillante operazione degli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone, è stata portata a termine grazie all’acume investigativo messo in evidenza da una pattuglia del Nucleo Mobile in servizio d’istituto sul territorio di Ceccano, i quali sono intervenuti vista la mole di armi esposta per la vendita all’interno di uno stand appositamente allestito durante lo svolgimento di una festa rionale tenutasi nei pressi del palazzetto dello sport
Visto che le armi esposte per la vendita suscitavano molta curiosità tra le persone presenti e soprattutto di minori che, peraltro, maneggiavano pericolosamente i pugnali, le spade e i coltelli esposti senza alcuna protezione, la pattuglia interveniva procedendo ai controlli di rito, ben consci che la vendita ambulante di armi é severamente vietata.
Durante il controllo la pattuglia appurava che il venditore era di fatto autorizzato ad esercitare, solamente nel comune di residenza, la vendita di strumenti da taglio e punta ad esclusivo uso agricolo come coltelli, roncole, ronchetti, rasoi, punteruoli, lesine, scuri, potaioli e falci.
Insomma, facendosi scudo della licenza che lo autorizzava a vendere strumenti per uso agricolo domestico e industriale, il venditore fermato mascherava la vendita di armi in forma ambulante.
Tutto ciò, però, non è sfuggito all’occhio attento e vigile dei due marescialli del Nucleo mobile, i quali non si sono limitati a rilevare la situazione che gli si è presentata, ma hanno effettuato sul posto un escursus normativo che gli ha permesso di stabilire che gli oggetti che il commerciante di Terni vendeva erano delle vere e proprie armi ben classificate dalla norma, la cui vendita in forma ambulante è severamente vietata.
Infatti, i finanzieri coordinati dal Comando Provinciale constatavano che i coltelli, le spade (katane) e i pugnali con lame di lunghezza rilevante, la cui destinazione naturale è l’offesa alla persona, posti in vendita dal commerciante rientrano nella definizione data dal combinato disposto degli artt. 704 e 585, nr. 1, c.p., il porto delle quali è consentito solamente se in possesso della specifica autorizzazione dell’Autorità competente, la cui vendita ambulante è vietata.
L’operazione, terminata alle prime ore dell’alba del giorno 26 agosto, si concludeva con il sequestro di 870 armi non da sparo, mentre il commerciante è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria che, peraltro, ha convalidato il sequestro.

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