Singolare iniziativa dell’assessore Angelo Di Paolo, per combattere il dilagante fenomeno della prostituzione sulla Strada Provinciale 1. Gli alberi, infatti, sarebbero il rifugio ideale per le 600 prostitute di varia nazionalità che lavorano lungo la strada che costeggia il fiume Tronto nell’entroterra abruzzese fino alla costa Adriatica. Per decenni l’amministrazione e i politici locali hanno cercato, con difficoltà , di tenere sotto controllo la situazione, ma nonostante telecamere di sorveglianza, perlustrazioni sempre più frequenti e multe per i clienti, non si è ottenuto i risultati sperati. È per questo che l’autorità locale ha annunciato che era arrivato il momento di adottare misure drastiche e di voler abbattere tutti gli alberi della SP 1. WWF Abruzzo, Lipu e ProNatura hanno espresso il loro dissenso riguardo al progetto delle autorità abruzzesi di combattere la prostituzione con la deforestazione. Le associazioni ambientaliste hanno però evidenziato la pericolosità e l’insensatezza del progetto che distruggerebbe  28 ettari di foresta. Gli alberi, infatti, hanno contribuito ad attenuare l’effetto dei pesticidi e dei diserbanti sul fiume e a proteggere la tenuta dell’argine del Tronto evitando il fenomeno dell’erosione e prevenendo possibile disastri ambientali. La notizia ha avuto talmente tanta eco, che adesso ne parlano anche i giornali esteri come l’inglese The Guardian che riporta l’“inusuale†iniziativa messa in atto dall’assessore Angelo Di Paolo.