Parte la nuova task force degli esperti AIDAA con lo scopo di raccogliere le segnalazioni relative agli animali uccisi e intossicati dai bocconi avvelenati, e dalle altre forme di veleno che vengono sparsi nei parchi e nei luoghi pubblici. Potranno rivolgersi alla task force di AIDAA tutti coloro i quali avranno avuto i cani avvelenati dai bocconi killer ma anche coloro il cui avvelenamento dei propri animali domestici possa esser fatto risalire a prodotti sparsi in sede di derattizzazione o di disinfestazione di luoghi pubblici e privati. Alla task force di AIDAA potranno pervenire anche segnalazioni di persone a conoscenza di fatti che possono essere fatti risalire allo spargimento di bocconi avvelenati ma anche a casi di animali avvelenati da derattizzazioni effettuare erroneamente e da procedure scorrette di disinfestazione con prodotti non regolari. La questione dei bocconi killer e degli avvelenamenti di animali domestici in seguito a procedure errate di derattizzazione e di disinfestazioni di parchi pubblici e privati è una questione ancora molto diffusa nonostante almeno per quanto riguarda lo spargimento dei bocconi avvelenati o l’istigazione allo spargimento (come nel caso dei volantini rinvenuti nei comuni della provincia di Frosinone) siano reati penali. La distribuzione di bocconi killer uccide ogni anno migliaia di animali in particolare cani, gatti ma anche volatili e piccoli roditori oltre alle talpe la cui morte è da far risalire all’uso degli antricrittogrammici in agricoltura. Diverse migliaia anche le segnalazioni riguardanti animali domestici avvelenati a causa dell’errata diffusione dei topicidi e delle sostanze disinfestanti per i parassiti delle piante. “Noi abbiamo costituito un gruppo di controllo e di monitoraggio del fenomeno dei bocconi killer che purtroppo nonostante la buona volontà dei nostri legislatori non è assolutamente stato risolto- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- la gente potrà inoltrarci le segnalazioni che a nostra volta inoltreremo alle forze dell’ordine, alle asl ed alla polizia locale del comune da dove giungono le segnalazioni, siccome abbiamo paura che molte delle segnalazioni finiscano in fondo ai cassetti e che sono in pochi coloro che hanno interesse a dar seguito a queste segnalazioni nei casi più gravi non mancheremo di girare le segnalazioni sia alla stampa locale o nazionale che ai Nas dei Carabinieri. Quello che vogliamo ottenere- continua Croce- è un monitoraggio costante e completo del fenomeno in modo da poter avere un quadro completo per aiutare le autorità competenti a mettere in campo le iniziative di repressione, ma anche e soprattutto di prevenzione del fenomenoâ€.