E’ attesa la nomina di un perito da parte della magistratura per capire il grado di tossicità degli scarti chimici dissotterrati in un terreno adiacente l’autostrada del sole ad Anagni. Dieci ettari di terreno sui quali per ore hanno lavorato I Vigili del fuoco del nucleo batteriologico e radioattivo dei comandi provinciali di Roma e Frosinone e gli agenti della sotto-sezione A1 di Frosinone. L’area e’ stata individuata grazie alla denuncia presentata da un ex operaio dello stabilimento farmaceutico inquisito. L’uomo oggi è gravemente malato e si è deciso a parlare segnalando agli operatori l’ennesima bomba ecologica della Ciociaria. Gli scavi sono stati effettuati per 4 metri in profondità dove è emerso il misterioso materiale. Si tratterebbe di resine a scambio ionico usate come filtraggio per la lavorazione degli antibiotici il cui principio attivo è quello della cefalosporina. Ad occhio nudo è apparso agli operatori come materiale granuloso tipo terriccio di colore beige. Reflui chimici che dopo aver esaurito il ciclo produttivo devono essere regolarmente smaltiti. Sembrerebbe però, che per abbattere i costi, questi rifiuti venissero interrati sotto un campo di mais della stessa azienda farmaceutica. IL magistrato, titolare dell’inchiesta, il dott. Misiti incaricherà un perito di analizzare questo materiale sottoposto a doppia campionatura. Si tratterebbe da prime indiscrezioni di sostanze nocive interrate negli anni 70. Un tempo assai lungo per sedimentare a pochi metri dalle acque del fiume sacco.
Tamara Graziani