Il caso Rudy non fa traballare l’asse d’acciaio tra Berlusoni e la Lega Nord. L’unico rimprovero che il Senatur ha saputo rivolgere al suo alleato sulla questione è stato, oggi, di scarsa prudenza. “Quella telefonata, Berlusconi poteva farla fare ad un altroâ€, ha detto Bossi durante una festa leghista nel piacentino. La telefonata in questione è quella che il premier avrebbe fatto alla questura di Milano a fine maggio per chiedere ch Ruby, una ragazzina ancora minorenne di origine marocchina, non fosse arrestata e che, invece di una casa famiglia, fosse affidata ad una fiduciaria del premier. Ruby era stata fermata dagli agenti per il furto di 3 mila euro alla conquista della minorenne ed è la stessa ragazza che non è ben chiaro a quale titolo, Lele Mora aveva accompagnato a casa di Berlusconi per delle feste. Una vicenda grottesta che mette in imbarazzo l’intera maggioranza anche perché, pare, Berlusconi abbia lasciato intendere, per convincere i funzionari di polizia a contravvenire all’ordine del giudice dei minori, che quella fosse la nipote di un importante leader politico egiziano. La maggioranza, comunque, dopo un momento di sbandamento, sembra aver fatto cerchio intorno al leader, tranne i soliti finiani e lo stesso presidente della Camera che si è limitato a dire che qual ora questi fatti fossero veri, sarebbero molto gravi. Maroni si è affrettato a garantire sul corretto operato della Questura, la Prestigiacomo a dire che la colpa di Berlusconi è di essere troppo buono e caritatevole, La Russa parla di ipocrisia, Bossi dell’errore di telefonare direttamente… Intanto, domani, Ruby compie 18 anni e Lele Mora, proprietario di scuderie di uomini e donne, entra a pieno titolo nello scandalo… di Stato. Tutto questo mentre la Marcegaglia lancia l’ennesimo allarme: “Il Paese è paralizzatoâ€.