Inquinamento del suolo e delle acque, in Ciociaria sono state intercettate 123 bombe ecologiche.
Si tratta di ex siti industriali dismessi e altamente inquinanti, discariche abusive e tanto altro ancora. La situazione è drammatica sostengono i vertici Arpa, mentre l’assessore provinciale all’ambiente Fabio De Angelis attacca duramente la rete dei controlli sui rifiuti.
“La valle del sacco è solo la punta dell’iceberg di una criticità ambientale per la quale occorrono fondi e mezzi non indifferenti per intervenire – dichiara Ennio Zaottini, direttore sezione Frosinone dell’Arpa Lazio. Di questi 123 siti definiti, ad interesse nazionale, il 90% è fuori controllo sottolinea l’assessore provinciale all’ambiente Fabio de Angelis.
E’ mancata la vigilanza e cosa ancora più grave la denuncia sostiene De Angelis. Nel mirino anche l’impianto Saf di colfelice, una società pubblica che non ha la certificazione integrata ambientale. La cosiddetta AIA, indispensabile per un impianto come quello di Colfelice. Una certificazione il cui mancato possesso porta i responsabili ad un anno di reclusione. L’ex dirigente provinciale dell’ Arpa Lazio Vincenzo Addimandi sapeva che mancava questa autorizzazione ma non si è rivolto alla procura secondo quanto detta il protocollo.
Della omissione ne è venuta a conoscenza l’ente provinciale tramite l’assessore All’ambiente Fabio De Angelis il quale nel rivedere il piano provinciale sui rifiuti ha scoperto che l’ impianto di Colfelice non effettua recupero ma smaltimento dei rifiuti. In pratica nel 2008 il 70% dei rifiuti finiva in discarica, l’anno dopo poco meno il 65% in discarica, il 35% veniva recuperato. “Occorre una inversione di tendenza, la vigilanza ed il controllo sono gli strumenti per contrastare questi gravi fenomeni di inquinamento ambientaleâ€. Conclude l’assessore De Angelis. Resta tuttavia il peso enorme di una criticità ambientale il cui prezzo maggiore viene pagato dai cittadini.