Una delibera comunale di chiusura delle strade in cui abitava Sara Scazzi e Sabrina Misseri, non bastano a tener lontano le folle di curiosi provenienti da tutto il centro Italia. Avetrana, ormai, sarà a lungo ricordata per la drammatica storia della 15enne uccisa dallo zio aiutato dalla figlia Sabrina. Dalla Calabria, Basilicata e dalla stessa Puglia sono arrivati in paese, i pullman turistici; vere e proprie gite per ripercorrere le tappe dell’orrore. Un quadro sconcertante, di fronte al quale, il primo cittadiono di Avetrana ha tentato di porre rimedio chiiudendo appunto le strade. Un tentativo poco efficace ma che comunque detta un primo segnale per arginare il fenomeno squallido.
Ieri, i genitori di Sara, hanno voluto visitare per la prima volta il pozzo dentro il quale la 15enne era stata gettata da Michele Misserio dopo lo strangolamento. Intanto sono state pubblicate le registrazione della confessione di Michele, nelle quali si sente iul reo confesso indicare agli inquirenti dove aveva sepolto il corpo. Misseri, inoltre ha raccontato di aver sognato tutte le notti Sara, dicendo che le chiedeva di andarla a prendere in quel fosso, perché era nuda e aveva freddo.