Sabrina Misseri resta in carcere e anche suo padre. Negli effetti tutto sembra rimanere uguale a qualche giorno fa, ma nelle dinamiche delle ricostruzioni qualcosa sembra cambiare in maniera sostanziale. Innanzitutto sembrano accantonati i motivi iniziali per i Sara Scazzi è morta. La confessione del padre relativa alla motivazione sessuale dell’omicidio ha lasciato il passo a quella legata alla gelosia di Sabrina nei confronti della cuginetta. Sara cresceva, diventava donna e calamitava le attenzioni degli amici, anche quelli più stretti di Sabrina. Per questo le due avevano litigato e la 22enne si accaniva con cattiveria contro la 15enne. Ad Avetrana l’esercito di giornalisti, mal digeriti dai residenti, scavano tra la gente a caccia di elementi per poter riferire qualche particolare in più rispetto ai colleghi; spuntano quindi le dichiarazioni di una ragazzina che aveva visto piangere Sara dopo aver litigato con Sabrina per contendersi le attenzioni di un cuoco.
Ma è l’ordinanza di custodia cautelare del Gip di Taranto a tenere banco oggi. “Lui robusto contadino – Scrive ilo Gip nell’ordinanza – ha stretto al collo della esile nipote una corda per 5-6 minuti, insistendo nell’azione costrittiva anche dopo che la vittima si era già accasciata al suoloâ€. Il magistrato, quindi, crede nella versione del reo confesso.