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Sanità, Rodano (IdV): “I debiti di Mirabella costringono alla chiusura di 4 ospedali ciociari”

“Il voto contrario di Italia dei Valori, purtroppo, non è stato sufficiente: la Commissione Sanità del Consiglio Regionale approva a maggioranza il ritorno dello stesso direttore generale della Asl di Frosinone nominato da Storace. Torna dunque Carlo Mirabella, l’amministratore che sulla stessa poltrona, dal 2003 al 2005, ha contribuito pesantemente ad accumulare i debiti che oggi impongono alla provincia di Frosinone la chiusura di quattro ospedali. Torna l’amministratore valutato negativamente dalla Corte dei Conti. E’ il segno inequivocabile che per la maggioranza di Renata Polverini la discontinuità col centrosinistra significa tornare ai manager di Francesco Storace, i manager che hanno causato 10 miliardi di deficit alla sanità pubblica del Lazio”. Lo dichiara in una nota Giulia Rodano, consigliere regionale di Italia dei Valori, vicepresidente della Commissione Sanità.
“La mia contrarietà a questa scelta” dichiara Rodano “non nasce da opinioni pregiudiziali, ma da valutazioni politiche sull’opportunità di riproporre un dirigente di cui la Corte dei Conti ha già valutato negativamente l’operato. Carlo Mirabella è probabilmente un ottimo medico ma, secondo la Corte dei Conti, nel triennio 2003-2005 da direttore generale della Asl di Frosinone si è reso responsabile di ‘non attivare la contabilità economico–patrimoniale’: ovvero, non presentava i bilanci d’esercizio. Sempre secondo la sentenza” prosegue il vicepresidente della Commissione Sanità “il triennio della sua direzione si caratterizza con ‘un peggioramento del risultato economico del 13,38% e un depauperamento del patrimonio netto del 153,86%’. La Corte dei Conti accusa la direzione della Asl di Frosinone di ‘non aver attuato le indicazioni regionali contenute nella DGR del 18 febbraio 2005, relative al controllo di gestione’ ed ‘accerta che gli aggregati di bilancio 2005, evidenziano perdite di gestione per almeno 89 milioni, un patrimonio netto negativo di almeno 68 milioni e 247 mila euro e debiti per un importo di almeno 641.758.000’. La sentenza passa poi in rassegna il proliferare di consulenze, le spese incontrollate per il personale e i servizi, ed altro ancora”.
“Renata Polverini” conclude il vicepresidente della Commissione Sanità “non può più nascondersi dietro un dito: nella sanità pubblica, come del restoanche in Consiglio Regionale, la sua maggioranza è ostaggio della Destra di Francesco Storace”.
“Nonostante gli annunci di Renata Polverini, non c’è nessuna svolta della sanità pubblica del Lazio: l’appartenenza politica si conferma il parametro principale di valutazione dei curricula dei manager” ha aggiunto Anna Maria Tedeschi, consigliere regionale di Italia dei Valori eletto nella provincia di Frosinone. “Sarebbe molto più fruttuoso” continua Tedeschi “lasciare la politica fuori da queste scelte e sancire criteri oggettivi di selezione dei manager delle Asl: avrebbe dovuto essere questa la svolta, come del resto recitavano gli slogan elettorali della coalizione Polverini”.

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