I militari della Guardia di Finanza di Cassino, a Pontecorvo, hanno proceduto alla denuncia di un cinquantenne pontecorvese per reati fiscali, contestandogli diversi milioni di euro di evasione. In particolare, i militari hanno concentrato la loro attenzione su un’attività di compravendita di autovetture, operante soprattutto all’estero, da dove importava auto tedesche da rivendere nel mercato italiano. Ad insospettire le Fiamme Gialle è stato il fatto che, dopo un breve periodo di vita, l’impresa aveva cessato la propria attività , chiudendo la partita Iva. Tale scelta, però, non era coerente con i risultati economici dell’azienda, che nei pochi mesi di vita aveva guadagnato notevoli somme. A seguito del controllo fiscale, tuttavia, è stato svelato l’arcano: a fronte dei notevoli guadagni ottenuti, il titolare aveva pensato semplicemente di “far sparire†l’impresa, allo scopo di non dover ottemperare agli obblighi fiscali. Il soggetto, infatti, non aveva versato l’Iva sulle autovetture né negli Stati esteri dell’Unione Europea dove le aveva acquistate, né in Italia, confidando che il Fisco non se ne sarebbe accorto. La Guardia di Finanza, invece, è arrivata inesorabile sull’evasore, contestandogli di aver omesso di dichiarare oltre due milioni e mezzo di euro di ricavi e di non aver versato l’Iva per oltre tre milioni e mezzo di euro. L’evasore, ora, dovrà pagare le imposte evase, le sanzioni sulle imposte evase (che sono pari al 100% delle somme nascoste), e gli interessi per averle versate in ritardo. Inoltre, dovrà sostenere un processo penale per aver presentato una dichiarazione infedele, nel quale rischia la condanna da uno a tre anni di reclusione, e per l’omesso versamento delle imposte, punito con una pena da sei mesi a due anni.