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Ancora animali d’affezione al consiglio dei ministri. Un altro ddl della lobby animalista?

“E’ un cattivo segnale che il Parlamento da’ al Paese” disse il deputato Udc Savino Pezzotta, quando pochissimo tempo fa la Camera dedico’ un sacco di tempo alla ratifica della convenzione di Strasburgo sugli animali d’affezione. Interpretando il pensiero di tantissimi Italiani, disse: “lo trovo assurdo, con tutti i problemi che ha il Paese”. Ma cosa penseranno ora Pezzotta e tutti quegli Italiani che di quei problemi soffrono, sapendo che il Consiglio dei Ministri, convocato per oggi alle 9.00 a Palazzo Chigi, ha all’ordine del giorno un altro provvedimento sugli animali?!… Eppure sembra proprio cosi’: non si sa bene in quale dei 5 punti programmatici presentati da Berlusconi si collochi un simile provvedimento, ma le agenzie scrivono che oggi, tra i punti che tratteranno i Ministri, vi e’ l’esame preliminare del “disegno di legge quadro: codice per la tutela degli animali d’affezione, la prevenzione ed il controllo del randagismo e del maltrattamento animale”. Molti non sanno inoltre, che il lungo iter per la recentissima ratifica della convenzione di Strasburgo, non e’ stato causato dalla pigrizia del Parlamento, ma da un testo di partenza che piu’ che favorire gli animali sembrava voler favorire unicamente i loro piu’ subdoli sfruttatori, ovvero gli animalisti, e che solo un propizio intervento emendativo di alcuni Senatori responsabili ha consentito di contenere i rischi per gli animali e le loro famiglie. Dal poco che si sa, questo nuovo disegno di legge, che attraverso nuove norme sul randagismo dovrebbe andare a modificare anche i parametri di detenzione degli animali a casa delle famiglie e degli operatori, non promette niente di buono. Ad annunciare poco tempo fa l’iniziativa, la sottosegretaria leghista Francesca Martini, che preannuncio’ un testo inclusivo di tutti gli aspetti presi in considerazione da diverse proposte di legge, presentate piu’ che altro da parlamentari vicini alla lobby animalista (alcune prevedrebbero addirittura la mutua e le case famiglia per i cani, ma pesanti tasse per i proprietari, animalisti esclusi ovviamente), nonche’ il contenuto delle sue ordinanze. A FederFauna che ha cercato, tramite diversi Parlamentari, di avere maggiori informazioni sul testo in discussione, e’ stato detto che cio’ non e’ ancora possibile. In compenso fonti animaliste gia’ parlano sui media dei contenuti. A pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca.

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