«Ho rimpianto, e credo che anche gli italiani lo abbiamo, del rigore, dello stile, del comportamento come Moro, Berlinguer, Almirante, La Malfa: la prima Repubblica era anche in queste personalità che non si sarebbero mai permesse di trovare ridicole giustificazioni a ciò che non può essere giustificato». Lo dice Gianfranco Fini parlando alla conferenza di Fli e scatta la standing ovation della platea, anche perchè viene nominato il leader missino Giorgio Almirante. «Il patto di legislatura è possibile solo se c’è una nuova agenda politica e un patto di governo da qui al 2013»: lo ha detto Gianfranco Fini alla convention di Fli. « Non ho problemi – dice Fini da Perugia – nel dire che con la congiunturà che c’è, con alcune nubi che arrivano da altri Paesi europei di tutto c’è bisogno tranne che di una sfida tra orazi e curiazi o dell’ennesima campagna elettorale. Non ho esitazioni nel dire che è necessario valutare le condizioni per un patto di legislatura è che a mio vedere il patto è qualcosa in più del compitino dei 5 punti con scolaretti che devono votare altrimenti è lesa maestà ». «C’è – spiega – la necessità di un’altra politica, di superare la fase o si sta di qua o di là . Non è possibile che ogni volta che si parli di cercare momenti condivisi il tutto viene bollato come sinonimo del peggiore inciucio o di truffa agli elettori. Il bipolarismo – aggiunge il presidente della Camera – è un valore, ma finita la campagna elettorale l’altra coalizione non può rimanere il nemico da combattere con un eccesso propaganda e deficit politica». «Chiedo un nuovo patto sociale, a partire per esempio dagli stati generali sull’economia e il lavoro nel Paese». Lo dice Gianfranco Fini parlando alla convention di Fli. «Mentre mancava il ministro dello Sviluppo e qualcuno pensava che non era necessario, ‘tanto pensa a tutto luì, c’è stata una prima pagina di un nuovo patto sociale con il tavolo delle parti sociali su cinque punti d’intesa. Questo può essere un esempio».