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Giornata provinciale del ringraziamento della Coldiretti a Borgo Vodice

E’ in programma domenica prossima, 28 novembre 2010, a Borgo Vodice (Latina), presso la parrocchia del Cristo Re, in via Migliara 54, la giornata provinciale del ringraziamento indetta dalla Coldiretti di Latina. Il programma della manifestazione prevede il raduno delle macchine agricole alle ore 10.00 con la SS.Messa che verrà celebrata alle ore 11.00 dal Vescovo di Latina, S.E. Mons. Giuseppe Petrocchi alla presenza di Don Giordano Pisanelli, consigliere ecclesiastico della Coldiretti di Latina e Don Enzo Avelli, parroco della Chiesa “Cristo Re”. Subito dopo la conclusione del rito religioso avverrà la benedizione delle macchine agricole e dei frutti della terra.

La Giornata quest’anno riveste particolare evidenza in quanto è inserita nel programma di manifestazioni che il Comitato Promotore, appositamente costituito, sta attuando in occasione del 75° anniversario della Fondazione di Borgo Vodice. “La giornata – ha sottolineato il presidente della Coldiretti di Latina, Daniela Santori, rappresenta un’occasione importante per riflettere sui problemi che ha il mondo rurale oggi. Problemi che sono acuiti dal protrarsi degli effetti di una crisi economica e finanziaria di portata mondiale che anche in provincia di Latina e nel Lazio, purtroppo, si sta facendo sempre più sentire come nel resto del Paese”.

“Coldiretti sta difendendo un modello di sviluppo economico basato su una rete di imprese sul territorio, che lo conservano e lo valorizzano con la propria attività – ha dichiarato il direttore di Coldiretti Latina Saverio Viola – e non su imprese che lo rapinano o de localizzano; un modello di sviluppo dove le attività economiche sono trasparenti ed il mercato sia ispirato a valori etici, dove la sostenibilità sia diffusa lungo tutta la filiera”. “Siamo per lasciare libero il mercato – ha detto – ma sia possibile la scelta del consumatore attraverso la trasparenza e l’etichettatura dei prodotti. Il transgenico – ha concluso Viola – è l’antitesi di questo modello perché non è un prodotto tipico, ma standardizzato, con il seme in mano a poche multinazionali. In più il prodotto Ogm, con l’impollinazione fa perdere i prodotti dop e igp, che sono invece forti strumenti di valorizzazione del territorio che l’Europa ci riconosce”.

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