“Salutiamo con soddisfazione il riconoscimento della Dop per il peperone di Pontecorvoâ€. Così il direttore provinciale di Coldiretti Gianni Lisi che ha aggiunto: “Il prestigioso traguardo tagliato per il peperone ciociaro, comunicato dalla Commissione Europea con l’iscrizione nel registro delle denominazioni d’origine protette e delle indicazioni geografiche protette, dà lustro al paniere dei nostri prodotti e premia i sacrifici fatti in questi anni dai produttori e dai componenti del comitato tuttoâ€. Il Lazio, oltre la Ciociaria – hanno sottolineato il presidente regionale di Coldiretti Lazio ed il direttore Aldo Mattia – può vantare da oggi di un ulteriore tassello nel mosaico delle proprie eccellenze agro-alimentari incrementando interesse e consensi per un territorio dove da sempre con passione e abnegazione gli imprenditori garantiscono produzioni di indubbia qualità â€. Il Peperone di Pontecorvo e’ prodotto in provincia di Frosinone, nel comune di Pontecorvo e in parte dei comuni di Esperia, S. Giorgio a Liri, Pignataro Interamna, Villa S.Lucia, Piedimonte S. Germano, Aquino, Castrocielo, Roccasecca e San Giovanni Incarico. La polpa e’ sottile, il sapore dolce, la cuticola piu’ sottile rispetto ad altri prodotti corrispondenti allo stesso genere merceologico. Le caratteristiche che lo rendono unico sono l’elevata sapidita’ e la sua migliore digeribilita’ associata ad una buccia sottile. I terreni sui quali viene coltivato il Peperone di Pontecorvo sono molto fertili, particolarmente ricchi di elementi nutritivi e permettono, in combinazione con le caratteristiche di piovosita’ della zona geografica, la coltivazione di un prodotto con una elevata sapidita’. Ai fattori naturali si associa il contributo offerto dal lavoro degli operatori del luogo che hanno saputo selezionare di anno in anno le migliori bacche locali, producendo giovani piantine in semenzai accuratamente preparati e scegliendo per queste le cure colturali piu’ adatte. Le origini storiche del Peperone di Pontecorvo sono antichissime: risalgono al 1830, quando il principato di Pontecorvo ricadeva nel dominio della Santa Sede: se ne ritrova traccia in un opuscolo in cui si riporta tra le colture orticole, la produzione di peperone di Pontecorvo. Oggi la coltivazione del peperone e’ sensibilmente aumentata e rappresenta una delle risorse principali della zona.