Una speranza per i tanti ammalati di Aids, forse, dalle risposte del vaccino messo a punto da Barbara Ensoli (Istituto Superiore di Sanità ). Il vaccino italiano anti-Aids funziona e induce risposte immunitarie che riportano alla normalità i pazienti con infezione da Hiv trattati con terapia antiretrovirale. Sono questi i risultati, appena pubblicati sulla rivista scientifica PlosOne 2, dei test effettuati su 87 malati che stanno comunque prendendo i farmaci. Si tratta dello studio di fase II avviato tra molte polemiche nel 2009, quando furono fatti i primi arruolamenti di volontari per la sperimentazione in undici centri clinici italiani. “I risultati pubblicati su PlosOne dimostrano chiaramente che valeva la pena di esplorare le potenzialità del vaccino Tat e ci danno ragione degli sforzi compiuti – ha dichiarato il presidente dell’Iss, Enrico Garaci – la dimostrazione del miglioramento dei parametri immunologici nei pazienti vaccinati trattati con terapia antiretrovirale rappresenta una tappa importante”.
I risultati, a 48 settimane dalla prima vaccinazione (in due diversi dosaggi, 7,5 mgr o 30 mgr con 3 o 5 somministrazioni intradermiche) segnalano che oltre che sicura, la proteina Tat svolge un ruolo chiave nel generare risposte immunitarie spercifiche anticorpali e cellulari e riduce significativamente le alterazioni del sistema immunitario indotte dall’infezione Hiv e che, in genere, persistono con i farmaci antiretrovirali. Dai risultati sembra che proprio i pazienti più immunocompomessi abbiano maggiore giovamento. I pazienti vaccinati presentano un aumento significativo non solo delle cellule T CD4 ma anche dei linfociti B – entrambe cellule più colpite dal virus.