L’ambientalista Angelo Spallino di ITALIA NOSTRA, sezione del Cassinate, ha scritto al commissario straordinario di Cassino per segnalare l’abbandono di rifiuti speciali lungo il fiume Gari. Percorrere il fiume Gari in canoa o sulla sedicente pista pedo-ciclabile riserva sempre delle brutte sorprese;dopo l’aver trovato i trenta videogiochi nel fiume prontamente fatti recuperare dalla Polizia Strdale di Cassino con il supporto tecnico dei vigili del Fuoco,dopo aver segnalato la
presenza di lastre di amianto nel fiume GARI che purtroppo sono ancora in alveo ,l’ ultimo rinvenimento di materiale altamente inquinante sono i circa
150 SACCHI DI CEMENTO lasciati da qualcuno(ditta o privato) sulla sponda sinistra del fiume, proprio alla fine della pista ciclabile, vicino le sorgenti delle terme Varroniane Da tempo segnaliamo che esiste un varco largo quattro metri tra il lato est dell’Historiale e la rete della pista da cui entrano tutti e di tutto:invano. Probabilmente da quel varco qualche malfattore e’ entrato ed ha depositato quel carico. Allora e’ giunto il momento, visto il totale abbandono del fiume e della pista, di portare avanti e di incoraggiare la proposta di ITALIA NOSTRA: la costituzione di un PARCO FLUVIALE URBANO DEL fiume GARI e delle sue Sorgenti. Non vi e’ alcun altro modo per recuperare quel poco di buono fatto,per correggere i tanti sbagli e renderlo fruibile finalmente alla popolazione di Cassino nonchè per attivare un servizio di guardiania che scoraggi le cattive frequentazioni ed i vandali. Un parco urbano che inizi dalle sorgenti della Chiesa Madre finalmente rinaturalizzate e decementificate fino a Sant’Angelo; una progettualita’ che metta al primo posto la tolleranza zero agli scarichi privati e della rete fognaria di Cassino; che nella sua idea madre preveda la sistemazione e la fruibilita’ anche di aree umide come quella a valle dell’area secim che va anche essa adibita a parco,della zona non privata delle terme Varroniana,della grande zona umida e sorgentizia inglobata nell’area del campo pozzi dell’Eniacqua. Italia Nostra comprende che tra i nemici del Parco ci saranno coloro che nel 2001 hanno chiesto e parzialmente ottenuta la declassificazione del fiume Rapido per urbanizzare l’area compresa tra i due fiumi e la superstrada; confida , pero’, che tra gli amici ed estimatori del Progetto ci sia non solo la Societa’ Civile ma che anche coloro che credono nello sviluppo turistico e la creazione di opportunita’ di lavoro della GREEN ECONOMY.