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Cacche di cane sui marciapiedi, segnalati da Aida 1500 (padroni) “sporcaccioni”

Sono 1.517 segnalazioni con nomi e cognomi, luogo e data in cui lo sporcaccione di turno ha permesso al proprio cane di depositare gli escrementi sul marciapiedi della città e non ha pulito causando di fatto un disagio ai cittadini.Molte di queste segnalazioni sono anche corredate di fotografie o di testimonianze scritte che potranno altresì permettere di individuare con certezza lo sporcaccione e multarlo pesantemente. Le segnalazioni saranno inviate a partire da lunedì ai sindaci di Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Genova , Bari, Firenze, Brescia, Bergamo e Palermo oltre ai sindaci di altri 75 comuni minori dove hanno operato in questi mesi i gruppi “antisporcaccioni di AIDAA” nell’ambito della campagna “Ho fido ma tengo il marciapiede pulito” campagna iniziata nel mese di marzo e proseguita per tutto l’anno. Al servizio online di AIDAA sono giunte migliaia di segnalazioni di proprietari di cani che non raccoglievano gli escrementi ed in 1517 casi è stato possibile inoltrare la segnalazione precisa ai sindaci ai quali spetterà poi decidere se multare o meno il cittadino sporcaccione. “Ogni giorno sui marciapiedi italiani ci sono almeno un milione di cacche di cane che non vengono pulite- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- e questo è ingiusto e soprattutto dannoso per chi vuole portare avanti le battaglie per i diritti degli animali, che devono andare pari con quelle dei doveri. Sporcare le città non raccogliendo gli escrementi dei cani è un illecito che deve essere punito con la multa, e noi per una volta stiamo con i cittadini che si lamentano di questi sporcaccioni. Avere il cane- conclude Croce- comporta diritti e piaceri ma anche doveri ed uno di questi è quello di pulire le deiezioni dell’animale, ora ci aspettiamo che i sindaci puniscano severamente questi signori sporcaccioni che a causa loro spesso mettono a disagio gli altri nove milioni di proprietari di cani che sono invece ligi al loro dovere e pronti giustamente a lamentarsi a loro volta delle sconcezze di pochi”.

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