Duro colpo alla pirateria informatica, la Finanza scopre cinque centri di masterizzazione

2 Dicembre 2010 0 Di redazione

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, nell’ambito di indagini dirette dal Procuratore Aggiunto Dott. Fausto Zuccarelli e dal Sostituto Procuratore Dott.ssa Valentina Sincero, ha disposto numerose perquisizioni, domiciliari e su autovetture, eseguite da 120 militari appartenenti al Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Frosinone.

Le perquisizioni sono relative ad una vasta indagine finalizzata al contrasto alla pirateria audiovisiva ed alla tutela del diritto d’autore. Le località interessate sono Napoli (Rione Sanità, Secondigliano e Arenaccia), Arzano (Na), Pomigliano d’Arco (Na), Casalnuovo di Napoli (Na), Roma (quartieri Pigneto e Forte Bravetta).

L’attività ha permesso di scoprire cinque attrezzatissimi laboratori informatici per la produzione di copie pirata di opere cinematografiche, di album musicali e di programmi per PlayStation e giochi da consolle. I centri di riproduzione illecita erano situati in Casalnuovo di Napoli, Pomigliano d’Arco, Arzano, Napoli Rione Sanità e Napoli Quartiere Arenaccia.

Quattro dei laboratori erano collocati all’interno di abitazioni private, in stanze appositamente dedicate. Uno, invece, era situato all’interno di un negozio di fotografo, in un locale retrostante l’area aperta alla clientela.

Nel corso delle attività di perquisizione, sono stati rinvenuti i seguenti materiali (per mezzo dei quali veniva svolta l’attività di riproduzione clandestina) e prodotti (destinati alla vendita):

 CD ROM contenenti opere musicali riprodotte illecitamente, nr. 12.369;

 DVD contenenti opere cinematografiche riprodotte illecitamente, nr. 14.462;

 Master (ovvero copie digitali di film, di massima qualità, dalle quali venivano copiate quelle destinate alla vendita), nr. 355;

 DVD vergini, da utilizzare per farne copie pirata, nr. 3.100;

 Computer “Case”, nr. 14;

 Memorie Hard Disk, nr. 01;

– 46.950 locandine cinematografiche e/o musicali, riprodotte illecitamente, da utilizzarsi quali copertine dei DVD e dei CD contraffatti;

– 2 computer fissi;

– 3 computer portatili;

– 146 masterizzatori;

– 7 writers, cioè apparati informatici per la copia dei supporti ottici;

– 12 memorie Pen drive;

– 5 alimentatori per computer;

– 3.200 bustine in plastica per CD/DVD piratati;

– 6 Lettori DVD;

– 2 telefoni cellulari;

– Autovetture in possesso dei corrieri trasportanti i DVD e i CD destinati alla vendita, nr. 02.

Tutti i predetti materiali, rinvenuti all’interno dei laboratori clandestini, e le autovetture dei corrieri, sono stati sottoposti a sequestro, in quanto costituenti prova dei delitti per i quali si procede.

Inoltre, i militari operanti hanno rinvenuto e sequestrato 315 capi e/o accessori per abbigliamento contraffatti ed un certificato di deposito al portatore del valore di €. 150.000,00, del quale il possessore non ha saputo giustificare l’origine.

I cd e dvd rinvenuti, tutti abilmente contraffatti, contenevano i più recenti film in programmazione nelle sale cinematografiche, nonché le più importanti raccolte musicali attualmente in classifica. Moltissime copie erano relative all’ultimo film della serie Harry Potter, molto richiesto anche dal mercato illegale.

In molti casi, sono addirittura stati sequestrati supporti contenenti film che ancora non erano in programmazione nelle sale cinematografiche, tanto che i soggetti indagati erano in grado di offrire agli acquirenti, illecitamente, la “prima assoluta” delle pellicole.

Nel corso delle perquisizioni eseguite in Roma, sono stati identificati, in un contesto ambientale di grande difficoltà, numerosi cittadini extracomunitari, perlopiù dèditi alla vendita ambulante abusiva di abbigliamento e supporti digitali contraffatti.

Gli stessi erano dimoranti, in gran numero, nel quartiere Pigneto, in Via Campobasso e dintorni, zona diventata a rischio, e spesso off-limits, anche per i controlli delle Forze di Polizia.

Nei confronti di alcuni di tali cittadini extracomunitari, la maggior parte dei quali di nazionalità senegalese, sono stati adottati i seguenti provvedimenti:

– 3 cittadini extracomunitari, sono stati tratti in arresto per violazione alla legge BOSSI/FINI;

– 2 cittadini extracomunitari sono stati oggetto di ordinanze di espulsione emesse dalla Questura per violazione alla legge BOSSI/FINI;

– 4 cittadini extracomunitari, trovati in possesso di capi di abbigliamento contraffatti destinati alla vendita, sono stati denunciati a piede libero per violazione all’art. 474 del Codice Penale (contraffazione);

– un cittadino extracomunitario, risultato latitante, è stato destinatario di ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari;

– un cittadino extracomunitario, risultato latitante, è stato destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere ed è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Roma-Rebibbia.

I supporti ottici contraffatti erano destinati ad invadere Roma, Napoli, i Castelli Romani e il Basso Lazio (Provincie di Frosinone e Latina).

Nei periodi estivi, gran parte dei traffici illeciti erano indirizzati verso il lungomare laziale, in particolare quello romano e pontino.

Infatti, dalla piazza romana, partono quotidianamente numerosi ambulanti extracomunitari che vendono le loro mercanzie nei comuni dei Castelli Romani e della Ciociaria, facendo ritorno al termine della giornata nei quartieri-dormitorio della Capitale.

L’operazione di polizia giudiziaria ha avuto inizio nella provincia di Frosinone, ad opera delle Fiamme Gialle del locale Comando Provinciale.

In particolare, alcuni mesi addietro, la Guardia di Finanza ha effettuato un attento e riservato monitoraggio dei maggiori fenomeni di illeciti economici emergenti nella realtà sociale della Provincia di Frosinone.

Tra questi fenomeni, l’analisi criminale ha consentito di individuare il fenomeno della vendita di prodotti contraffatti come una delle malattie più diffuse del mercato ciociaro dei beni, prodotti e servizi.

Nello specifico, dal controllo economico del territorio sono emersi rilevanti illeciti:

– nell’abusivismo commerciale, soprattutto in riferimento alla vendita ambulante senza licenze ed autorizzazioni, perlopiù ad opera di cittadini extracomunitari;

– nell’evasione fiscale, in quanto la totalità degli abusivi non presenta dichiarazioni dei redditi;

– nella vendita di prodotti (soprattutto di origine cinese) importati illegalmente e non rispondenti ai requisiti di sicurezza stabiliti dall’Unione Europea, e quindi nocivi per la salute umana;

– nella vendita di prodotti contraffatti o piratati, con grave danno al Made in Italy ed alle aziende proprietarie di marchi, brevetti e diritti d’autore che vengono indebitamente imitati;

– nella concorrenza sleale, svolta dagli abusivi e dagli evasori fiscali, a danno delle imprese del territorio che operano nella regolarità e con le autorizzazioni prescritte, pagando le tasse, mettendo in regola i lavoratori dipendenti, rispettando le normative ambientali.

Pertanto, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza iniziava un’attività di contrasto a tutto campo alla contraffazione, attraverso una serie di indagini mirate a colpire non soltanto i venditori al dettaglio, ma soprattutto i grandi produttori ed i distributori all’ingrosso dei prodotti contraffatti, che incamerano immensi guadagni “al nero” danneggiando l’intera economia nazionale.

Partendo dai numerosi sequestri compiuti a venditori ambulanti, effettuati nei mercati settimanali di Cassino e di Sora, si è cercato di ricostruire la filiera della distribuzione e della produzione dei prodotti contraffatti, arrivando a chi tiene le fila del business illegale.

Da tali indagini sono maturati numerosi sequestri sia nel campo dell’abbigliamento contraffatto, che nel campo della pirateria audiovisiva, i due settori più importanti attraverso i quali gli ambulanti extracomunitari, spesso sfruttati da mediatori connazionali senza scrupoli, si guadagnano da vivere.
Attraverso serrate indagini, è stato possibile arrivare ai cinque centri clandestini di masterizzazione, con l’imponente sequestro di materiali che ha messo in ginocchio il mercato dei prodotti audiovisivi contraffatti.
L’operazione conclusa ha permesso di infliggere un colpo importante alle organizzazioni operanti nella falsificazione delle opere protette dal diritto d’autore.
Il contrasto operato dalla Magistratura e dalla Guardia di Finanza al mercato dei prodotti contraffatti ed alla pirateria audiovisiva, fenomeno criminale che ha ormai assunto le caratteristiche di vera e propria attività imprenditoriale, oltre a tutelare le aziende produttrici dei prodotti copiati e gli autori delle opere illegalmente riprodotte, nonché i commercianti che rivendono merce originale assolvendo tutti gli obblighi di natura fiscale e amministrativa previsti dal nostro legislatore, assume particolare rilevanza nella tutela della cultura nazionale, di cui la cinematografia e la musica sono elementi essenziali.