L’assessore Bozza alla “Corte” del Ministro Tremonti
23 Dicembre 2010Ermando Bozza entra a far parte dei tavoli della riforma fiscale voluti dal Ministro Giulio Tremonti.
La nomina, venuta direttamente da Roma, è certamente un motivo di grande soddisfazione e orgoglio, infatti, i suoi componenti (Tavoli) sono stati scelti tra i più qualificati esperti del settore a livello nazionale, direttamente dal Ministero dell’Economia. Bozza, che ricordiamo è anche Assessore alle Finanze del Comune di Lanciano, oltre ad essere Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti sempre a Lanciano, membro della Commissione Nazionale di Studi sulle norme di comportamento degli organi di controllo societario, già il 17 dicembre 2010 ha partecipato all’insediamento del Tavolo sulla “erosione fiscale†presieduto dal Dott. Vieri Ceriani, responsabile fiscale di Bankitalia, coadiuvato dal Dott. Attilio Befera, Capo dell’Agenzia delle Entrate, dalla Dott.ssa Fabrizia La Pecorella, Capo dipartimento delle Finanze e dal Dott. Marco Di Capua, Direttore Centrale Amministrazione. Il Tavolo “erosione fiscale†che si occuperà di mettere a fuoco vari aspetti tra i quali quelli dell’imposizione fiscale e quelli dell’eccezione per mezzo di una deviazione legale, tramite esenzioni, agevolazioni, regimi sostitutivi di favore fiscale, nella seduta del 17 dicembre scorso, ha fissato l’organizzazione del lavoro che consisterà nel vagliare le 242 forme di erosione fiscale previste dal sistema tributario allegate alla legge di bilancio, oltre che ad ampliare il campo di indagine anche alle fattispecie che riguardano i tributi locali come l’ICI e l’IRAP.
I primi risultati del lavoro svolto dal Tavolo, saranno prodotti entro il mese di marzo 2011, mentre i lavori sono aggiornati al 15 gennaio 2011.
Il popolo non può far altro che attendere le novità di una riforma tributaria. Non può che sperare in un maggiore acume di nuovi personaggi che siederanno ai tavoli. Certo che se fosse rimosso il principio della progressività delle aliquote, della detraibilità degli oneri riguardanti la cultura, la salute, il mantenimento del patrimonio edilizio, la detraibilità delle spese vitali, ci sarebbe da disperarsi.
Auguriamoci che il Fisco intenda promuovere la cultura della fiscalità fin dai banchi delle scuole, che intenda promuovere spot pubblicitari attraverso i media a condanna dell’evasione, come si fa per il problema dei cani randagi, della droga, del fumo passivo, dell’abbandono dei rifiuti. Auguriamoci che sia disposto affinché le Compagnie di Assicurazione, al fine del risarcimento di danni materiali, pretenda l’esibizione (e la conservazione) di regolare fattura e non semplicemente di un “preventivo”. Auguriamoci che ai fini del rilascio di un certificato di abitabilità di nuovo fabbricato o di fabbricato restaurato in economia, si richieda l’esibizione di fatture per valori congrui all’immobile rinnovato o realizzato. Auguriamoci che il cittadino sia reso corresponsabile (come fu per un periodo brevissimo) per il mancato ritiro dello scontrino fiscale. Auguriamoci che si trovi il modo di verificare se a fronte di una fattura rilasciata a privato per lavori edilizi o simili l’artigiano prestatore conservi e registri la copia. Si faccia cessare il perverso meccanismo secondo il quale gli artigiani fatturano ad aziende imprenditrici corrispettivi sui quali i privati non hanno voluto pagare l’IVA, meccanismo grazie al quale i privati non pagano il tributo, gli artigiani lo versano all’Erario ma lo recuperano dalle aziende e restano congrui agli studi di settore.
Particolarmente per questa fattispecie si auspica che i personaggi nuovi che siederanno ai tavoli siano in possesso di un Q.I. più alto di chi ha curato fino ad oggi gli interessi dell’Erario.
Ma l’auspicio più significativo sarebbe quello di raffrontare, in capo ad ogni soggetto fiscale, anche privato, il valore di un immobile acquisito con il reddito dichiarato nel decennio che precede l’acquisizione. Sarebbe interessante, per esempio, sapere con quali soldi il semplice maresciallo della GdF ha comprato il villino e l’ha fornito di ogni ben d’iddio. Sarebbe interessante sapere con quali redditi dell’ultimo decennio l’autonomo si è fatto la villa in montagna e intanto la moglie va a prendere il pane con il SUV.
Certo, qua e là il mio intervento potrebbe anche parere non particolarmente cordiale. A parte il fatto che non so con chi sto parlando, ma spero che il lettore senta tra le righe che si tratta di uno che ha pagato le tasse attraverso il sostituto d’imposta e che per propria etica è rispettoso degli obblighi fiscali e neimioco giurato degli evasori. Che si tratta di uno che dopo una vita di lavoro come responsabile amministrativo nel privato, e con la moglie insegnante, è riuscito a comprarsi un modestissimo appartamento, e viagga su vetture usate.
Non so che senso possa avere ma ringrazio per l’attenzione. Non si sa mai,. Può darsi che qualcuno abbia letto. Giorgio Pellegatti