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Operazione “Caterpillar”, 16 arresti

All’alba di oggi, 17 dicembre 2010, a conclusione di una complessa e articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino volta a far luce su una serie impressionante di furti in danno di magazzini e depositi situati nella Provincia di Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Pontecorvo, con l’ausilio dei Comandi Arma competenti per territorio, hanno eseguito a Cassino (FR), Napoli, Siena, Acerra (NA) e Casalnuovo di Napoli (NA) 16 misure di custodia cautelare nei confronti di soggetti ritenuti, a vario titolo, appartenenti ad una organizzazione criminale, con giro d’affari stimato annuo di circa dieci milioni di euro, operante in tutto il territorio nazionale, dedita ad estorsioni, furti e ricettazione di mezzi d’opera, di mezzi di trasporto rifiuti e di merci di grandi depositi commerciali, che venivano trasferiti in centri di raccolta utilizzando, al fine di evitare controlli delle Forze dell’Ordine anche una autovettura rubata della Polizia Municipale con la funzione di “staffetta”.
Le indagini hanno consentito inoltre di accertare che l’organizzazione prestava la propria attività anche su commissione, intervenendo direttamente nella esecuzione di gravi atti intimidatori richiesti da un imprenditore del cassinate nei confronti di soggetto originario della provincia de l’Aquila.
SVILUPPO DELL’INDAGINE
L’attività di Polizia Giudiziaria scaturisce da un’indagine avviata nell’aprile 2009, diretta a contrastare un’associazione per delinquere finalizzata a commettere più delitti contro il patrimonio e la persona, con una impressionante ed efficace predisposizione di uomini, mezzi di trasporto e basi logistiche nell’area nord di Napoli.
In particolare, traeva origine dal furto di due carrelli elevatori posto in essere ai danni di una società con sede legale ad Isola del Liri (FR). Durante la fuga, gli autori erano costretti ad abbandonare la refurtiva poichè l’autocarro con cui veniva effettuato il trasporto rimaneva incastrato, con il carico sporgente, sotto un cavalcavia.
A seguito dei primi accertamenti si appurava che l’autocarro era intestato a un soggetto originario del napoletano, che poche ore dopo il ritrovamento del mezzo ne aveva denunciato il furto. L’intuito degli investigatori li ha spinti ad effettuare immediatamente una perquisizione presso il domicilio del soggetto, ove, la moglie forniva una versione contraddittoria ed ove ne acquisivano l’utenza telefonica.
L’attività si sviluppava, quindi, attraverso l’analisi degli analoghi numerosissimi episodi delittuosi, verificatisi nel Lazio e in Campania, nonché attraverso l’esame dei tabulati telefonici relativi al traffico generato dall’utenza in uso al denunciante del furto.
Emergeva l’esistenza di una organizzazione complessa costituita da numerosi soggetti suddivisi su più gruppi d’azione tra loro collegati, i cui componenti provvedevano a predisporre e coordinare tutte le fasi dei furti – commessi principalmente in danno di magazzini e depositi, situati nel Lazio, in Campania, in Calabria, in Toscana, in Veneto, in Friuli Venezia Giulia. nelle Marche e in Abruzzo, dai quali sottraevano mezzi d’opera, mezzi di trasporto rifiuti e quantitativi ingenti di merci custoditi in grandi depositi commerciali per un valore stimato totale di circa dieci milioni di euro.
Ciascuno degli indagati assumeva un preciso ruolo operativo, organizzando le fasi precedenti l’esecuzione del delitto, mediante idonei sopralluoghi ed occupandosi di reperire gli strumenti necessari all’apertura dei locali nonché i mezzi di trasporto più idonei per giungere sul luogo del delitto e per allontanarsene una volta ottenuto l’obiettivo.
In un caso, allorquando l’organizzazione considerava maggiormente difficoltoso il trasferimento dei mezzi sottratti, decidevano di rubare una autovettura della Polizia Municipale di un comune toscano che, utilizzata con la funzione di “staffetta”, avrebbe garantito loro la massima sicurezza. Ripartivano, poi, i proventi delle attività illecite nonché provvedevano al sostegno economico e materiale dei familiari dei soggetti detenuti a causa della partecipazione ai singoli furti programmati ed eseguiti nell’ambito del disegno criminoso.
Nel corso dell’indagine, che si è basata sull’esame dei tabulati telefonici, servizi di o.c.p. diurni e notturni ed attività tecniche, e stato ritenuto necessario procedere ad alcuni interventi repressivi (arresti in flagranza), aventi la finalità di fornire riscontro alle ipotesi investigative e a determinare il carattere associativo, le modalità di azione ed il linguaggio criptico adoperato dai malviventi, consentendo inoltre di accertare episodi in cui l’organizzazione prestava la propria opera anche su “commissione” svolgendo di fatto la funzione di “agenzia di service”.
Infatti, alcuni componenti del sodalizio, assoldati da un imprenditore, originario del napoletano ma operante da anni nel Cassinate, per commettere un inquietante grave atto di intimidazione nei confronti di un soggetto della provincia de L’Aquila venivano arrestati in flagranza da personale di questo Comando mentre si apprestavano ad incendiarne l’autovettura.
Complessivamente l’indagine ha consentito:
il deferimento all’A.G. di n. 30 soggetti;
l’arresto in flagranza di 5 soggetti;
il rinvenimento di beni per un valore di circa 500.000 euro;
di ricostruire il giro d’affari dell’organizzazione valutabile in circa dieci milioni di euro I anno; l’emissione, da parte del G.I.P. del Tribunale di Venezia, di 1 misura cautelare di custodia in carcere già eseguita;
l’emissione del G.I.P. del Tribunale di Cassino di 14 misure cautelari di custodia in carcere e 2 misure cautelari degli arresti domiciliari.
ELENCO DELLE PERSONE TRATTE IN ARRESTO
– Abate Renato, cl. 1962 di Napoli;
– Accardo Ciro, cl. 1953 di Napoli;
– Ascione Luigi, cl. 1959 di Napoli;
– Catapane Giovanni, cl. 1964 di Acerra (NA);
– Cuorvo Francesco, cl. 1957 di Napoli;
– Darini Giuseppe, c1.1951 di Napoli;
– Guadagnolo Giovanni, cl. 1961 di Napoli;
– Guadagnolo Sabatino, cl. 1951 di Napoli;
– Galli Damiano, cl. 1958 di Battipaglia (SA):
– Limatola Antonio, cl. 1967 di Napoli;
– Luciani Franco, cl. 1948 di Ercolano (NA);
– Orciuolo Nunzio, cl. 1952 di Poggiomarino (NA);
– Presutto Gennaro, cl. 1958 di Napoli;
– Rinaldi Salvatore, cl 1965 di Napoli;
– Trojer Ugo, cl. 1954 di Napoli;
– Urio Aniello, cl. 1956 di Napoli.

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