Zavattaro: «La chiusura del Pronto Soccorso a Casoli e Gissi non è opera nostra»
23 Dicembre 2010«Nessun cambiamento è stato apportato dalla Direzione Generale della Asl Lanciano Vasto Chieti all’organizzazione dei percorsi di emergenza e all’attività dei Punti di Primo Intervento degli ospedali di Casoli e Gissi, perché l’Azienda si è limitata a confermare i contenuti di una disposizione adottata nel 2006, nella quale già si delineava il ruolo e il funzionamento di queste strutture»: il direttore generale, Francesco Zavattaro, intende fare chiarezza a proposito degli ex Pronto Soccorso dei due presidi, anche alla luce delle sospensive concesse di recente dal Tribunale amministrativo regionale.
Già con una disposizione del 4 luglio 2006 il direttore generale dell’epoca, Michele Caporossi, stabiliva che dal successivo 10 luglio i Pronto Soccorso di Casoli e Gissi sarebbero stati trasformati per il periodo estivo in Punti di Primo Intervento. Tale organizzazione divenne poi definitiva a partire dal 18 settembre 2006 con una successiva nota del Direttore sanitario aziendale, Alfredo Cordoni. Con un’altra delibera, la n. 1.034 del 13 dicembre 2007, Caporossi stabiliva inoltre l’«assoluto divieto di trasportare pazienti acuti» negli ospedali di Casoli e Gissi, indicati come «stabilimenti» nei quali «è presente un Punto di Primo Intervento, la Radiologia è in funzione dalle ore 8 alle ore 14 nei giorni feriali e l’Anestesista è presente solo in concomitanza con le attività chirurgiche in Day Surgery». La delibera stabiliva, inoltre, il trasporto dei «pazienti critici» presso «i Centri maggiori».
La riconversione degli ex ospedali di Casoli e Gissi in Presidi territoriali di assistenza (PTA), decisa la scorsa estate dalla nuova Direzione Generale, ha mantenuto inalterate la presenza e l’organizzazione dei Punti di Primo Intervento. Questi ultimi, pertanto, come già avviene dal 2006, continuano a garantire la prima assistenza sul territorio, salvo trasportare i pazienti nell’ospedale più idoneo in base alla patologia riscontrata. Esattamente come è avvenuto finora.
Nulla, pertanto, nella gestione delle emergenze e urgenze è stato sottratto ai pazienti delle aree di Casoli e Gissi. La Direzione Generale della Asl, tramite i PTA, sta invece cercando di offrire ai cittadini un nuovo modello di assistenza progettato in base al fabbisogno di servizi sanitari effettivamente espresso dal territorio.
chiodi e la sua giunta farebbero bene a dimettersi . stanno distruggendo la sanità pubblica ciò che ordina tremonti da roma chiodi fa ma che ne sa tremonti dell’abruzzo? ci sono tante zone disagiate e le infrastrutture sono ferme ai gloriosi anni 80 quandi la nostra regione era nel fior dello splendore non mancava nulla ( lavoro assistenza infrastrutture) nessun ospedale va chiuso a ognuno va dato una specializzazione. il 2013 è vicino e manderemo a casa questa classe politica irresponsabile