Berlusconi punta su “Italia” per uscire dal pantano Pdl
11 Gennaio 2011La situazione incerta del Pdl blocca il centrodestra anche a livello locale. In tante province o comuni prossime al voto di maggio, nonostante manchino pochi mesi all’apertura delle urne, ancora nessuna decisione po’ essere presa in merito a possibili alleanze. La spaccatura all’interno del Pdl è marcata e, ad oggi, sembra non più rimarginabile. Ma Berlusconi non sta ad aspettare il Casini o il Fini di turno e sta lavorando al suo nuovo soggetto politico: si chiama “Italiaâ€. Ad anticipare nome e foto del logo è l’agenzia “Dire†che rivela in anteprima il nome e il simbolo che il Cavaliere avrebbe registrato immediatamente dopo il 15 dicembre, dopo cioè aver incassato la fiducia in Parlamento. Nessuna accomunanza, al momento, con altre aree politiche. Berlusconi sembra aver abbandonato l’idea del partito unico, idea che era stata sposata solo da Gianfranco Fini disposto, all’epoca, a sciogliere il vecchi partito di Alleanza Nazionale. Accomunanza che non si aspetta dal suo alleato storico, la Lega, il quale certamente non rinuncerebbe al simbolo che lo radica nel Nord Italia, ben che mai dall’Udc il cui leader Casini, già alla fondazione del Pdl e alla possibilità di accorpare, rispose di no. Le elezioni comunali e provinciali (e forse non solo quelle) incombono, per cui Berlusconi prepara un nuovo strumento politico con cui confrontarsi nel tentativo di mantenere i consensi. Italia rievoca un po’ il simbolo di Forza Italia e contiene molti richiami nazionali; agli strateghi del premier non è certo sfuggito il particolare del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Ermanno Amedei
Berlusconi torna alle origini? Da Forza Italia alla Casa delle Libertà , passando per il Polo delle Libertà e per finire al Popolo della Libertà . E adesso un doppio carpiato in dietro… et voilà … Si ritorna all’antico: il nuovo partito del premier si chiamerà “Italia”. O almeno così dicono.
L’agenzia Dire ha appena pubblicato quello che potrebbe essere il prossimo “logo” (ma una volta – usando un termine più evocativo e consono – non si chiamava simbolo?) del partito di maggioranza attuale al Parlamento.
Il look&feel riprenderà quello del Popolo della Libertà , ma il nome si trasformerà in “Italia”. Da “Forza Italia” (il nome del “movimento” con cui Berlusconi scese in cmapo) a “Italia”. Il nostro Paese ha, dunque, perso definitivamente la forza?
Battute a parte, sarebbe questo l’esito di settimane e settimane di sondaggi, studi e consulenze, fate dagli spin doctor americani e dai migliori politologi italiani? Sembrerebbe di si. E se così fosse l’Italia dimostra ancora una volta di essere molto indietro nel campo della comunicazione politica. Quali valori esprime la parola “Italia” che distinguano una parte politica dall’altra? Quali sono le distanze che evocano rispetto all’avversario?
Ben altra efficacia le parole “democratici” e “repubblicani”, “conservatori” e “liberali”. Eppure proprio in Italia i primi Parlamenti nascevano sotto le insegne dei “socialisti”, “liberali”, “repubblicani”, “popolari”. Bei tempi! Si conoscevano i confini delle cose e i tratti distintivi di ciascuno schieramento.
Chiarezza. Semplicità . Coerenza. Perchè la politica italiana di oggi non può nemmeno lontanamente aspirare a questi principi?
L’arroganza del sig. Berlusconi non ha limiti.
Come può un partito politico usare il nome dell mio paese?
Come si permette?