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Francavilla al Mare (Ch) , successo di pubblico ed esperti al torneo nazionale di Calcio Giovanile

Pubblico delle grandi occasioni e ospiti di riguardo alla gara inaugurale della prima edizione del torneo Nazionale di calcio Giovanile, categoria Allievi, di stanza a Francavilla al mare nello Stadio Comunale “Valla Anzuca” intitolata alla memoria di Raffaella Luciani. Sulle gradinate del glorioso impianto sportivo francavillese sono convenuti tanti addetti ai lavori, osservatori, tecnici, dirigenti e vecchie glorie del calcio nazionale. Tra gli altri il presidente del sodalizio biancazzurro, Giuseppe De Cecco, l’ex giocatore del Pescara e del Francavilla, oggi allenatore, Bruno Nobili., l’osservatore del Pescara, Danilo Pierini. Alla sfida d’apertura tra Genoa e Pescara ha assistito anche il tecnico della prima squadra del club pescarese, Eusebio Di Francesco che non ha seguito solo le gesta del figlio, Federico, autore di una buona prestazione, confermando, così, quanto di buono si dice sul suo conto. L’occasione, poi, è servita per fare un po’ il punto sullo stato di salute del calcio giovanile in Italia.“ Per cominciare”, rivela l’allenatore biancazzurro” bisogna fare i complimenti agli organizzatori di eventi simili che permettono ai ragazzi di avere altre opportunità di giocare e mettersi in mostra al di là di quanto permetta il solo campionato. Non è facile caricarsi sulle spalle eventi così dispendiosi sotto tutti i profili. Un plauso prima di tutti perciò va fatto a loro, a chi investe tempo e soldi in iniziative lodevoli, come questa” . Il discorso allora scivola sulla cultura e la filosofia dei vari settori giovanili nel nostro Paese. “ Queste”, confessa Eusebio Di Francesco,” sono opportunità importanti per confrontarsi con altre realtà. Specie con quelle squadre del Nord che godono di migliore fama e occasioni per via delle migliori condizioni delle strutture in cui possono lavorare. Da noi la carenza di impianti penalizza un po’ il compito di tecnici e preparatori” Resta il fatto che tutto il calcio italiano attraversa una crisi evidente. “ In materia di valorizzazione dei talenti nostrani”, conviene il trainer biancazzurro, “ è vero. Qui si predilige il risultato alla crescita tecnica dei ragazzi. Mi spiego: non ha nessun significato vincere una partita o un campionato in questa realtà che è il calcio giovanile. La cosa da conseguire è il miglioramento, la valorizzazione di quegli elementi che riescono a giocare nelle formazioni maggiori. Per intenderci più giocatori arrivano in prima squadra più è risultato efficace ed utile il lavoro svolto dal settore giovanile. Non serve a nulla, infatti, far uscire dal vivaio ragazzi che poi si perdono nelle categorie inferiori. C’è bisogno, invece, di quanta più gente possibile che arrivi ai vertici del calcio. Un risultato che premia società, tecnici, e dirigenti. Negli ultimi tempi”, prosegue Di Francesco” solo la Spagna conserva il primato in questo campo. L’Italia invece annaspa. Ecco, c’é bisogno che si riprenda il discorso da qui. Voglio dire: ricominciamo ad insegnare i fondamentali del calcio in queste realtà. Non serve a nulla, infatti, fare bene uno schema o interpretare un modulo alla perfezione. Quello che serve è prendere un ragazzo che fa 3 palleggi all’inizio della sua esperienza calcistica, tanto per fare un esempio banale, e alla fine della stagione è in grado di farne 35. Allora sì che il settore giovanile ha fatto appieno il suo dovere”. Da non perdere la riflessione finale. “ Ad aggravare la situazione”, conclude Eusebio Di Francesco, ” c’è l’ambiente che si crea intorno ai giovani. Le famiglie, la stampa, qualche addetto ai lavori che creano uno stato di esasperazione che fa solo male ai tanti, tantissimi talenti che ci sono nel nostro Belpaese”.

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