L’attivo provinciale della Federazione della Sinistra, che si è svolto sabato, per discutere della manifestazione regionale indetta dalla FIOM per venerdì 28 gennaio ha adottato importanti decisioni. L’iniziativa, proposta dal Circolo di Cassino del PRC “M. De Sanctisâ€, si inserisce nel quadro della costruzione dell’unità delle forze anticapitaliste, a iniziata con la Festa provinciale della Federazione svoltasi nel settembre del 2010, proprio a Cassino.  Ai lavori dell’assemblea hanno partecipato oltre 50 delegati degli organismi provinciali dei due principali partiti della Federazione, il PRC e il PdCI, provenienti da ogni parte della provincia, da Anagni , da Cassino. Nella discussione è emersa la forte volontà dei militanti comunisti di contribuire alla riuscita dello sciopero dei metalmeccanici e al corteo cittadino. Da tutti, è emersa la preoccupazione per l’attacco senza limiti dispiegato da Marchionne contro i lavoratori e il sindacato, con l’obbiettivo dichiarato di riportare le condizioni di lavoro in fabbrica agli anni ’50, aumentando lo sfruttamento e cercando di creare un clima di intimidazione e di paura nei reparti. Infatti da un lato, l’accordo siglato a Mirafiori aumenta le ore lavorative e diminuisce le pause, penalizzando persino chi si ammala, dall’altro costringe la FIOM, l’unica organizzazione conflittuale a uscire dalla fabbrica per non aver firmato un accordo che lede i diritti fondamentali, tutelati dalla Costituzione. La preoccupazione dei dirigenti provinciali comunisti è rafforzata per il prevedibile spostamento del conflitto proprio nel nostro territorio, dove Marchionne non fa mistero di voler costringere il sindacato a una nuova prova di forza con l’imposizione di un contratto capestro, sul modello di Mirafiori, anche a Cassino e Melfi. Dall’assemblea di Cassino è venuto forte l’appello a tutte le forze sociali, sindacali e politiche a stare dalla parte dei lavoratori: questo è il vero discrimine fra chi propina solo chiacchiere di generica solidarietà ma poi si unisce alle ragioni del Si al referendum confermativo, come ha fatto recentemente l’on. Abruzzese, e chi invece si batte per la democrazia nei luoghi di lavoro, il diritto di sciopero e alle tutele e per un piano industriale di rilancio della produzione e che conservi la Fiat come stabilimento italiano. Il piano di attacco alla classe operaia e al sindacato – si legge nel documento finale dei lavori – può  essere sconfitto solo dalla mobilitazione e dalla lotta. Per sostenere le ragioni dello sciopero del 28 e in generale la mobilitazione della FIOM, la Federazione della sinistra impegna i propri militanti nella riuscita di queste scadenze e organizza per mercoledì 26 il comizio del Segretario Nazionale Ferrero davanti allo stabilimento Fiat di Cassino, al cambio turno.