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La Regione chiude il distaccamento vigili del fuoco di Arce, insorge la Cisl

Dal primo gennaio di quest’anno rimane chiuso il distaccamento dei vigili del fuoco di Arce. Un vasto territorio della provincia di Frosinone che comprende 12 comuni (Arce, Ceprano, Rocca d’Arce, Roccasecca, Pico, Pastena, Falvaterra, San Giovanni incarico, Fontana Liri, Monte San Giovanni Campano, Santopadre, Strangolagalli) paga così il taglio alle spese che la regione Lazio ha inteso fare a discapito del servizio antincendio Boschivo. Il distaccamento di Arce, infatti, viene erroneamente considerata solamente distaccamento destinato all’antincendio Boschivo ma, nella realtà dei fatti, garantisce interventi di emergenza di ogni genere su un territorio che è crocevia ed equidistante dal Comando provinciale di Frosinone e dai distaccamenti di Cassino e Sora. Un territorio che, inoltre, è attraversato da un lungo tratto di autostrada, dalla via Casilina, dalla trafficata rete ferroviaria e dal fiume Liri (basta controllare i vari interventi effettuati su questo territorio, alcuni dei quali di importanza rilevante). La notizia della chiusura è stata annunciata dalla stessa Regione Lazio con una nota il 15 dicembre. Oltre a quella Arcese, chiusi anche i distaccamenti di Sezze e Fiumicino. “Chiudere Arce – dichiara Giuseppe Simeoli segretario generale aggiunto della Fns Cisl di Frosinone – significa chiudere un sito strategico dal punto di vista geografico e creare cittadini di serie B. Chi risiede nei comuni su cui ‘vigilava’ la squadra dei vigili del fuoco di Arce, in caso di emergenza, dovrà aspettare, per l’arrivo dei vigili del fuoco, più tempo di chi risiede nei comuni dove interviene il personale dei vigili del fuoco delle altre sedi della provincia. Un taglio, quello fatto dalla Regione, a nostro avviso indiscriminato e che intacca il livello di sicurezza di una vasta area. Faccio appello ai sindaci dei Comuni interessati perché facciano quanto in loro potere per tentare di far ritornare sui propri passi la Regione Lazio”. Il segretario Generale Nazionale dello stesso sindacato, Pompeo Mannone aggiunge: “Riteniamo sia utile ricordare come la scelta politica di intervenire con una contrazione delle risorse economiche per il mantenimento dei servizi predisposti alla sicurezza, così come deciso dalla Regione Lazio, possa domani richiedere anche in modo esponenziale, il recupero delle risorse economiche per ripristinare i danni materiali e non, che potrebbero verificarsi nelle zone soggette a restringimento della presenza dei Vigili del Fuoco. A tale riguardo, appare peraltro assolutamente sbagliata ed arbitraria la decisione della regione Lazio, nell’ambito della riduzione delle risorse dedicate a tale fine, di individuare le sedi di servizio da non finanziare poiché tale scelta deve rientrare tra le competenze specifiche del Corpo Nazionale dei VVF”.

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