Operazione Cesio, altri due arresti per immigrazione clandestina
31 Gennaio 2011Nei giorni scorsi sono stati arrestati due latitanti, un cittadino afgano ed uno pakistano, nel contesto della più vasta operazione di polizia condotta dalla Digos di Frosinone denominata “Cestia†conclusasi, in data 11 gennaio u.s., con l’esecuzione di numerose ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di cittadini extracomunitari appartenenti ad un gruppo criminale transnazionale finalizzato al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di massa dall’Afghanistan, falso documentale, riciclaggio ed altro.
Il pakistano è stato arrestato dalla Polizia napoletana al suo rientro in Italia dal paese d’origine, ove si era recato probabilmente in vacanza nel periodo delle festività natalizie. Lo stesso è infatti residente in Italia già da diverso tempo e gestisce uno dei call–center sequestrati ed utilizzati dall’organizzazione come base logistica per la raccolta e lo smistamento dei clandestini, situato nel Comune di Poggiomarino (NA), luogo di residenza dell’indagato.
Il cittadino afgano invece, è stato arrestato dalla Polizia Svedese, in esecuzione del Mandato di Arresto Europeo richiesto dall’Autorità Giudiziaria romana titolare dell’indagine, in quanto residente in quel paese, dal quale si era allontanato per un viaggio in Iran proprio in concomitanza con l’esecuzione delle misure restrittive a metà gennaio.
Quest’ultimo arresto, eseguito grazie alla collaborazione tra la Polizia italiana e quella svedese coordinate da Europol è di notevole importanza perché l’arrestato era uno dei rappresentanti di una delle cellule estere dell’organizzazione smantellata in Italia costituitasi in quel paese con lo scopo di assistere tutti i clandestini, per conto della citata organizzazione criminale, diretti in Svezia e nei pese scandinavi
Nel corso degli arresti sono state eseguite anche perquisizioni personali che hanno consentito di rinvenire documentazione ritenuta utile per le indagini tuttora oggetto di valutazione da parte degli inquirenti.