Il comune da la piscina comunale in affidamento a privati per dieci anni senza chiederne neanche un soldo come canone. In questo modo, l’amministrazione comunale di Francavilla a Mare, avrebbe rinunciato ad un introito di oltre mezzo milione di euro.
Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Chieti, nei giorni scorsi ha concluso le indagini delegate dal dott. Giuseppe falasca, sostituto procuratore della procura della repubblica di Chieti, relative a specifici atti di gestione del comune di Francavilla al Mare.
In particolare, le complesse investigazioni, durate alcuni mesi, hanno riguardato la procedura amministrativa (trattativa privata) con cui il Comune, nel maggio del 2000, ha affidato per oltre un decennio, la piscina comunale ad una società privata senza richiedere alcun corrispettivo.
Attraverso l’acquisizione e l’esame di copiosa documentazione acquisita presso gli uffici comunali e la società utilizzatrice, i militari hanno proceduto alla ricostruzione analitica dell’intero iter amministrativo di affidamento a terzi dell’impianto sportivo. Sono stati così rilevati alcuni aspetti irregolari nella citata procedura di affidamento quali la mancata previsione di pagamenti di canoni e l’omessa stipula del contratto di appalto in violazione di disposizioni previste dal regolamento di contabilità pubblica. Tutte irregolarità mai sanate nel tempo che hanno causato pesanti mancati introiti al comune di Francavilla a Mare.
Per le irregolarità sono stati segnalati all’autorità giudiziaria, per violazione prevista e punita dall’art. 323 del c.p. – abuso d’ufficio – un dirigente del comune di Francavilla al Mare e il responsabile del procedimento. Per il correlato danno erariale, ammontante ad oltre 550 mila euro, è stata informata la competente procura regionale della Corte dei conti de L’Aquila.