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Referendum Fiat, Tedeschi (Idv): “Ci auguriamo che questo scontro sociale non si ripeta su Cassino”

“Il referendum voluto da Marchionne a Mirafiori è stato l’ennesimo scontro sociale nel quale si è potuto constatare l’assoluta assenza e l’assoluto disinteresse di questo governo a governare veramente l’Italia. La contrapposizione forte, dura tra una delle più importanti realtà industriali del nostro Paese e la FIOM, contrapposizione che ha visto la FIAT assumere un atteggiamento di assoluta chiusura, avrebbe richiesto una gestione politica del conflitto, invece Berlusconi non ha saputo fare altro che lavarsene le mani come Ponzio Pilato schierandosi comodamente dalla parte del più forte e lasciando i lavoratori in balia della crisi e della globalizzazione. Sappiamo bene che gli interessi del nostro Premier sono ben altri: troppo tedioso occuparsi della democrazia e del rispetto dei diritti che i lavoratori italiani hanno conquistato in un secolo di lotte. L’Italia dei Valori sta a fianco della FIOM e parteciperà alla manifestazione del 28 Gennaio perché la grande industria di questo Paese non può pretendere che il processo di globalizzazione, certamente irreversibile, diventi pretesto per annullare diritti e doveri. Deve essere invece vero il contrario: le industrie dei grandi paesi occidentali, necessariamente guidate da accordi politici ed economici internazionali, devono applicare le regole della democrazia e quindi della sicurezza e della “dignità” dei lavoratori anche nel resto del mondo dove vanno ad ubicare i loro siti produttivi. La globalizzazione, attraverso le grandi democrazie, deve progressivamente imporre un’economia etica. C’è chi invece pretende che la globalizzazione porti esattamente al processo inverso: per es. che i lavoratori italiani vengano equiparati a quelli cinesi. Se vogliamo rendere competitiva l’industria dell’auto in Italia ed in Europa cercando di equiparare i nostri costi di produzione con quelli della Cina e dell’India, siamo completamente fuori strada, non è questa né la logica, né la strada, ma la responsabilità primaria è dei Governi perché dei Governi è la responsabilità della tutela della democrazia e della libertà. Se così non dovesse essere si andrebbe inevitabilmente allo scontro sociale e questo non conviene a nessuno. Ci auguriamo che lo stabilimento di Piedimonte San Germano non venga coinvolto in questo processo e che per questa realtà così importante per l’economia della nostra provincia si cerchi un maggiore dialogo con i sindacati per le decisioni che riguardano il suo futuro.” Lo dichiara in una nota il consigliere regionale dell’Italia dei Valori, Anna Maria Tedeschi.

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