Un mitomane o, al massimo, una azione di depistaggio, così deve essere stato valutato dagli inquirenti la lettera anonima recapitata ieri nella redazione dell’Eco di Bergamo. “Yara è nel cantiere Mapello. Ho pauraâ€. Poche parole, senza la preposizione ‘dì tra la parola ‘cantierè e ‘Mapellò incollate lettera per lettera su un foglio nero formato A4, messo in una busta. I ricercatori, però, non sono tornati a cercare la ragazzina scomparsa in quel cantiere perché fanno sapere fonti investigative, quell’area sarebbe stata rivoltata come un calzino senza trovare la minima traccia. Quindi, evidentemente, quella segnalazione non è stata ritenuta credibile. A 44 giorni da quando Yara Gambirasi, 13 anni, è scomparsa nel tragitto tra la sua palestra e la casa di Brambate di Sopra, di lei ancora nessuna notizia nonostante a cercarla siano centinaia di persone, cani ed attrezzature speciali. Ecco quindi che non passa inascoltata la previsione del sensitivo Mario Allocchi, che aveva già previsto l’epilogo di Sara Scazzi, la 15enne di Avetrana. Secondo il sensitivo, anche Yara sarebbe stata assassinata da una donna di cui si fidava e che l’avrebbe convinta a salire in auto. Il consiglio che Allocchi da agli investigatori è di far ripartire le indagini dall’ultimo posto in cui la ragazzina è stata vista: la palestra.