“Conosco personalmente e da anni le tantissime famiglie che, con grandi sacrifici, hanno messo in piedi decine di piccole e medie imprese che lavorano nel settore dell’estrazione e trasformazione del marmo di Coreno. So quanto hanno dovuto investire per creare il Distretto del Perlato Royal, una risorsa che è diventata negli anni un valore aggiunto per il nostro territorio e una certezza economica per l’intera provincia di Frosinone. Per questo motivo posso permettermi di certificare la bontà di questo tessuto imprenditoriale e di difendere questa nostra realtà produttivaâ€. Lo ha affermato Mario Abbruzzese, presidente del Consiglio regionale del Lazio, in riferimento alla lettera aperta del presidente della Cooperativa dei Cavatori, Carlo Longo, che questa mattina è stato ricevuto nel Palazzo del Governo dal Prefetto di Frosinone, Paolino Maddaloni.
“E’ piuttosto necessario – ha continuato Abbruzzese – che gli imprenditori del settore si sentano salvaguardati e tutelati dalle Istituzioni da eventuali fenomeni legati alle infiltrazioni malavitose, che potrebbero danneggiare l’intero settore determinando pesanti contraccolpi. In questo senso voglio esprimere il mio personale plauso al lavoro che sta portando avanti il Prefetto Maddaloni che, in sinergia con le forze dell’ordine, le procure dei Tribunali di Cassino e Frosinone, assieme al presidente della Cooperativa Cavatori di Coreno e al sindaco del piccolo centro del Cassinate, Domenico Corte, sta gettando le basi per mettere in campo quelle misure di contrasto, indispensabili a prevenire infiltrazioni delinquenziali in un tessuto economico sano come quello ben rappresentato dalle tante aziende del Distretto.
Non dimenticando poi che anche il Governo Polverini – ha ricordato il presidente del Consiglio regionale – sta facendo la sua parte, disciplinando il settore delle cave e dell’attività estrattiva in genere, puntando così al rilancio di questo settore che solo nella provincia di Frosinone conta 90 aziende, localizzate nei Comuni di Coreno Ausonio, Ausonia, Esperia, Castelnuovo Parano, San Giorgio a Liri e Pignataro Interamna, e che può vantare una capacità produttiva di 350mila tonnellate annue ed un fatturato di circa 50milioni di euro, mantenendo stabile l’occupazione per oltre 800 addetti.
Proprio in questi giorni la X Commissione sta lavorando per apportare le modifiche alla Legge Regionale n. 17 del 6 dicembre 2004, quella che, in sintesi, disciplina l’attività estrattiva di materiali di cava e torbiera. Con il nuovo Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE), già passato in Giunta e che a breve verrà portato in discussione in Aula, si sta facendo un grande passo in avanti. Bisogna infatti pensare che sono circa trent’anni che le imprese del settore chiedono la predisposizione di questo documento, che servirà a regolarizzare le attività , ma soprattutto a rilanciare l’economia dei territori come più volte ci è stato richiesto dalle associazioni degli imprenditori.
Sarà grazie ad un censimento, fondamentale per le imprese del settore e per la programmazione degli Enti locali, che saremo in grado di avere una vera e propria radiografia di tutto il sistema geofisico della Regione e un quadro dettagliato di ogni singolo sito, sia dal punto di vista amministrativo sia sotto il profilo dell’impatto ambientale. Con il Prae anche la provincia di Frosinone avrà il tempo per adeguare i propri Piani Territoriali e, a procedure ultimate, saranno i Comuni a poter rilasciare le autorizzazioni per l’apertura di nuove cave, compito demandato oggiAggiungi un appuntamento per oggi alla Regione.
La Regione Lazio – ha concluso il presidente Abbruzzese – sta dimostrando di impegnarsi concretamente in questo lavoro di progettualità che farà sì che il Distretto del Marmo di Coreno continui ad essere volano di sviluppo, crescita economica e sociale del nostro territorioâ€.