Il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi afferma che nella nostra Regione sarà ancora possibile estrarre idrocarburi Gassosi. “Il Presidente Chiodi non ha compreso quale sia la preoccupazione dei cittadini abruzzesi. – Dichiara in una nota stampa Walter Caporale, Capogruppo regionale dei VERDI – Il problema è che l’Abruzzo è nel mirino di numerose Società Petrolifere straniere, che arrivano, si arricchiscono e lasciano la devastazione. Per fare ciò non è necessario che estraggano petrolio ma è sufficiente che estraggano anche solo il gas.
Diverse società hanno avanzato istanze per la concessione di autorizzazioni per l’estrazione di gas pesanti che prevedono impianti di desolforizzazione come il Centro Oli di Ortona.
Il Presidente Chiodi salvi l’Abruzzo da effetti Vajont e prenda conoscenza dell’istanza della Forest Oil con sede a Denver, Colorado, USA che ha avanzato richiesta di concessione per costruire una raffineria di trattamento gas e petrolio in una zona geologicamente instabile, Monte Pallano e Lago di Bomba, nel chietino. Estrazioni di gas che interessano parti di terreno che si trovano sotto i fondali del Lago di Bomba. Ricordo al Presidente Chiodi che la stessa zona fu oggetto di analisi da parte dell’ENI già a partire dagli anni ’60 ed ogni volta si concluse che trivellare il lago non sarebbe stato saggio a causa di possibili rischi di cedimenti della diga, con conseguenze devastanti per le popolazioni locali.
Il Presidente Chiodi s’impegni a scongiurare la realizzazione di progetti di estrazione e lavorazione del gas in queste aree e apra un confronto con i cittadini nel rispetto della legge 16 marzo 2001 n. 108 (pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’11 aprile 2001, supplemento ordinario n. 80), con cui l’Italia ha ratificato la Convenzione Europea sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia per quanto riguardo la materia ambientale (Convenzione sottoscritta ad Aarhus il 25 giugno 1998)”.