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I misteri dei Templari del Basso Lazio sbarcano in Abruzzo

Il libro “Nel segno di Valcento” di Giancarlo Pavat è stato presentato sabato pomeriggio a L’Aquila nell’ambito di una iniziativa culturale organizzata per i ragazzi degli scout del capoluogo abruzzese. La manifestazione, svoltasi nella sala della parrocchia di S. Sisto (la chiesa è ancora lesionata e chiusa e le funzioni sacre si svolgono in un attiguo capannone allestito dall’Ordine dei Cavalieri di Malta) e fortemente voluta dal dottor Eliseo Taverna, da Enrico Pannella, e dall’associazione culturale senza fini di lucro Ficiesse – sezione de L’Aquila, è nata dall’idea di tenere alta l’attenzione sulla città martoriata dal terremoto del 6 aprile 2009 ed al contempo mostrare ai più giovani aquilani vicinanza e solidarietà parlando di cultura e di storia, in particola r, in particolar modo della figura di Celestino V e dei suoi rapporti con i grandi ordini monastico-cavallereschi. Evidenziando i legami, non solo di vicinanza geografica, tra Ciociaria e Terra d’Abruzzo. Invitare i giovani, nell’occasione gli appartenenti ai Gruppi Scout L’Aquila 1 a L’Aquila 2 F.S.E., a non scordare le proprie radici, i propri monumenti anche se ancora lesionati o coperti di macerie. Solo da questa consapevolezza può sorgere la volontà e la forza per ricominciare e ricostruire. Non per nulla i relatori del convegno, dopo aver attraversato la città, passando per strade e viali ancor transennati e con edifici ingabbiati o puntellati, hanno voluto in qualche modo rendere omaggio alla città ed alle vittime del sisma recandosi sul sagrato davanti alla Basilica di Collemaggio. Una iniziativa alla quale hanno aderito con entusiasmo lo stesso Pavat, il prof. Giuseppe Fort, archeologo medievista e docente universitario di Roma e il dott. Paolo Ruggeri di Frosinone, tra il pubblico anche la ricercatrice ed autrice di numerosi libri dottoressa Maria Grazia Leopardi ed alcuni membri dell’associazione “Panta Rei” ed il commendatore Domenico Pelino. Che ha, inoltre, visto il prestigioso intervento di S.E. Mons. D’Ercole Vescovo ausiliario della città de L’Aquila. Il quale, prendendo spunto da alcuni passi di “Nel segno di valcento” ha invitato i giovani a guardare con ottimismo e speranza al futuro e di cercare sempre la verità. Con una punta di commozione, all’inizio del proprio intervento, Giancarlo Pavat ha ricordato ai ragazzi presenti che anche lui, all’età di quasi 9 anni visse la terribile esperienza di un sisma, quello che colpì il Friuli-Venezia Giulia il 6 maggio del 1976, esprimendo così la più completa vicinanza affettiva ed emotiva al giovane uditorio, che ha provato il luttuoso evento sismico di quasi due anni fa. Al termine l’autore ha donato copia del volume agli Scout.

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